dove eravamo
rimasti?
Ah
già, ora ricordo: alla cosiddetta commissione Segre, sinedrio di anime belle e
di benpensanti democratici a prescindere che vuol combattere gli ‘odiatori’,
che vuole mettere al bando le discriminazioni, le distinzioni e le separazioni;
e in argomento avevo riesumato gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, anni in
cui i ‘democrat’ dell’epoca - veri ispiratori e precursori di quelli odierni -
si erano distinti nella ‘caccia ai fascisti’ e a quelli genericamente di
‘destra’, instillando e aizzando l’odio (quello vero, effettivo, che si tocca
con mano…) nei confronti, appunto, di chi non la pensava come loro.
Ma
il bello è (si fa per dire) che oggi, cioè ai nostri tempi così ‘democratici’,
così ‘solidali’, così ‘fraterni’ secondo lor signori, le cose non sono affatto
cambiate, anzi peggiorano, ragion per cui le notizie relative alla cosiddetta
democrazia applicata e vissuta e messa in atto dalle suddette anime belle, dai
benpensanti e dai democrat si moltiplicano, si accavallano, si accomunano e
imputridiscono le acque e inquinano l’aria del semplice e civile convivere.
Democrazia:
che bella parola! Vissuta e applicata: che presa per il c..o! Da usare come
clava: realtà di ogni giorno!
Senza
accennare a fatti clamorosi infatti, a fatti nazionali che dimostrano lo
sfregio, le offese e le infamie di cui quotidianamente si rende responsabile la
cosiddetta nostra democrazia, ecco, soffermiamoci a considerare, per esempio,
il recente ‘caso’ televisivo in cui la sinistra, sinistroide, sinistrorsa e
sinistrata (in tutti i sensi) Lilli Gruber minaccia l’onorevole Giorgia Meloni
(bravissima e combattiva più che mai nell’esprimere decisamente ed
efficacemente e fluentemente i suoi concetti), ebbene, ecco l’astiosa e inviperita (ma tanto ‘democrat’) conduttrice
che minaccia di togliere l’audio alla sua ‘ospite’. Incredibile, pazzesco, da non
credere: ma purtroppo vero!
E
stendiamo un pietoso velo, se non altro in omaggio alla carismatica figura del
cardinal Ruini, sui commenti velenosi, irrispettosi ma comunque ‘democratici’
con cui i ‘democrat’ hanno bollato la notizia dell’incontro recentemente
avvenuto tra il porporato e Matteo Salvini: perché la Chiesa va bene, e i preti
sono da ascoltare e seguire quando, da ogni pulpito, si scagliano contro il
‘demonio’ e gli augurano ogni male
possibile e immaginabile. Al contrario, povera Chiesa, invece, e povero
cardinal Ruini, che i democrat hanno più
o meno palesemente accusato di manifesta ‘senilità’ (eufemismo) proprio per non
essersi scagliato (Fanghiglia Cristiana docet), comunque e quantunque contro
‘il Capitano’.
Ma
veniamo alla nostra Bergamo, ora, a questa nostra città così democratica in cui
il sindaco, tipico esemplare di ‘democrat’ da capo a piedi, rifulge e
giganteggia; veniamo a questa città le cui istituzioni, tutte, nessuna esclusa,
NON hanno sentito il dovere, minimo, di condannare, di stigmatizzare (come è di
moda dire) il vile e ignobile striscione (affisso ai muri del Comune) con il
quale i democrat (e ti pareva) bollavano e offendevano il Consigliere comunale
Tremaglia, ovviamente per il suo dire, il suo fare e il suo essere. Evviva,
evviva dunque la democrazia, interpretata, vissuta e applicata dai ‘democrat’
dei nostri giorni.
Ah,
dimenticavo. Evviva anche le ‘sardine’, quelle piazze democratiche senza
simboli di partito dietro le quali, però, c’è Mortadella, tanta Mortadella, e
il cui promotore e inventore’ (delle sardine) lavora per la rivista di Romano
Prodi e dell’ex ministro Alberto Clò (quello della seduta spiritica, in casa
sua, nel 1978, appunto con Romano Prodi e altri per evocare il luogo ove le
Brigate Rosse tenevano prigioniero Aldo Moro) e che sul proprio profilo Fb si
rivela per quello che è in realtà: un ardente sostenitore del PD, un ‘piddino’
autentico, un ‘democrat’ esemplare: sardine pesce azzurro, dunque? Nemmeno per
sogno: pesce rosso, molto rosso!


