20 marzo, 2022

Non beviamole tutte!

Cari amici e lettori miei,
dalla pandemia al delirio: neanche il tempo di tirare un po' il fiato, di riprendere le fila di una vita ‘normale’ che, tra capo e collo, il delirio ‘antiRusso’ ci investe, ci frastorna e ci preoccupa.
Sicchè oggi, da circa un mese ormai, eccoci alle prese con la guerra, quella vera però, quella con i cannoni, i missili, i carri armati e tutto il resto.
Quella con l’aggressore, la Russia di Putin, e l’aggredito, l’Ucraina di Zelensky.
Ovviamente su questo non discutiamo, non facciamo i ‘bastian contrari’: tutto il torto sta da una parte mentre la ragione, anzi la verità sta dall’altra: questo assioma, questa certezza, questa verità mica ce la inventiamo…, no, è la Tv che lo dice, lo scrivono i giornaloni, ce la inculcano il ‘mainstream’ e i social dell’universo mondo.
Già, perché vorrei vedere, alla fin fine, chi e come potrebbe giustificare l’operato di Putin il lupo mentre assale Zelensky l’agnello: quindi lo schierarsi è facile, naturale, ‘no problem’, e i benpensanti tutti, i pacifondai e panciafichisti e pacifisti eccoli schierati come un sol uomo opponendo il petto (si fa per dire) alla tracotanza, prepotenza e strapotere dello zar Vladimiro.
Però… però… non è che forse le ‘cose’ sono diverse da come ce le raccontano… da come ce le danno a bere… perché di panzane, fandonie e menzogne… guardate che ce ne stanno rovesciando addosso a tonnellate; le cosiddette ‘fake news’ piovono a catinelle, un vero diluvio: ogni giorno ne usciamo fradici e zuppi.
Ci risiamo: a questo punto mi sembra già di sentire tra di voi, amici miei, qualcuno che si interroga, perplesso, rispetto al quadro che sto dipingendo del conflitto Russo-Ucraino, e forse gliene do motivo, mi dispiace… ma il fatto è che questa è l’occasione, per me, per ribadire il mio viscerale anticomunismo, in primis, e quindi (non è affatto una contraddizione) di poter intravvedere la speciosità, l’ipocrisia e la doppiezza del cosiddetto Occidente (Usa, Ue e Italia in testa), rispetto a quella che è la vera materia del contendere… e lo posso fare riandando, con la memoria, indietro nel tempo sino al 1962.
Giusto 60 anni fa. Anno che vide seriamente il possibile scoppio della III guerra mondiale, quando l’allora Urss (Nikita Krusciov capo del Pcus), inviò un bel carico di missili balistici da installare a Cuba (a poche miglia marine dalla Florida), quale ritorsione per le basi missilistiche Nato già installate in Italia e Turchia.
Alcuni di voi ricorderanno: si era in periodo di ‘guerra fredda’, l’Occidente di qua, con la Nato, e l’Oriente di là, con l’Urss comunista e il patto di Varsavia; e l’equilibrio (del terrore) che scaturiva da queste contrapposizioni era nel contempo la garanzia che nessuno, così si sperava e si pregava, avrebbe scatenato la III guerra mondiale che, in quanto nucleare avrebbe causato, appunto, la fine del mondo stesso. Prevalse il buon senso comunque, l’Urss ci ripensò e si riprese i suoi missili.
Nel 1991 l’Urss implode, grazie a Dio, ammaina le bandiere con falce e martello e la Federazione Russa che ne nasce si inserisce in un contesto “democratico” ripudiando, più o meno credibilmente, i suoi trascorsi di “comunismo vissuto” e soprattutto realizzato, con tirannie e genocidi tali che, come minimo (Norimberga docet), un altro ‘processo’ si pensava sarebbe stato quanto prima aperto.
Ma non se ne fece nulla… e sicuramente non si farà mai nulla… perché oggi come allora il fascismo e il nazismo sono negatività assolute mentre il comunismo, beh, a veder bene… tutto sommato...
Facciamola breve però e andiamo avanti, che ce n’è ancora da raccontare.
Una delle cose più importanti infatti, stabilite tra la nuova Russia (quella della ‘perestroika’ e della ‘glasnost’) e l’Occidente, stabilite ma non sottoscritte da “patti” ufficiali e impegnativi, consisteva nella soppressione del Patto di Varsavia da un lato, e lo stop all’avanzata della Nato dall’altro, cioè verso l’Europa orientale.
Di fatto, invece, dopo questi accordi è accaduto che in questi ultimi anni diversi Paesi (Polonia e Baltici per esempio), siano stati incorporati nella Nato, permettendole così di arrivare sino ai confini della Russia stessa che, comprensibilmente, si sentiva e si sente accerchiata e minacciata.
Solo l’Ucraina, Terra grande e importante rimaneva e rimane quale stato-cuscinetto tra la Nato e la Russia: onestamente bisogna riconoscere che il timore di Putin di vedersela possibilmente trasformata in una grande base Nato (così come l’Urss di Kruscev pretendeva di fare di Cuba testa di ponte in chiave anti Usa), ebbene, con raziocinio e lucidità si deve riconoscere che la Russia di oggi abbia valide e consolidate ragioni per sostenere le sue posizioni.
Perché era l’Urss, vale a dire il comunismo che bisognava, ai tempi, combattere: temere ma combattere, non la Russia di oggi.
Quello che fa più incazzare infatti, e torniamo a noi, che più irrita è la schizofrenia e la dissociazione mentale dei cosiddetti ‘democrat’ di oggi, vale a dire gli epigoni dei comunisti di ieri, gli eterni trinariciuti insomma, che oggi si strappano le vesti ma dimenticano, che smemorati…, il genocidio (sissignori, genocidio) del popolo ucraino voluto da Stalin nel 1932!
Lo sterminio degli ucraini invero, calcolabile tra i quattro-cinque milioni (!), risultato di fucilazioni, uccisioni nei gulag e carestie indotte dal comunismo sovietico (ripeto, comunismo sovietico), non ha mai avuto processi e condanne. Tantomeno memoria.
Gli antifascisti, gli antinazisti e nemmeno gli yankee ‘liberatori’ non hanno mai detto verbo in proposito, così come delle altre nefandezze e stragi compiute dai comunisti sovietici!
Ecco perché, amici miei, e spero di avervene bene accennati i motivi, non mi schiero affatto dalla parte di quei giornalisti, sepolcri imbiancati nonché spudorati bugiardi che, vedi ‘la Stampa’, spacciano la foto tragica di morti causa un bombardamento russo a Kiev mentre in realtà erano ‘russofoni’ di Donetsk nel Donbass uccisi dagli ucraini stessi.
Superfluo, ma forse necessario per non essere frainteso precisare che, come tutti, piango i morti innocenti di tale conflitto, sperando e pregando che abbia presto fine, ma quegli pseudo giornalisti ‘con l’elmetto in testa’ e al calduccio delle loro redazioni che manipolano la verità procurano nient’altro che il vomito: al pari dei cosiddetti ‘inviati di guerra’ televisivi che a volte mandano in onda ‘frame’ tratti da
‘wargames’ gabellandoli per loro ‘audaci filmati’. Che schifo!
Per questo non mi associo, anzi denuncio e condanno quella ormai invalsa, idiota e imbecille ‘caccia al Russo’, al comune e innocente cittadino della Russia che, oggi, per vari motivi residente in Italia si vede ostracizzato, impedito e pure angariato dalle nostre istituzioni e amministrazioni: con omuncoli e quacquaraquà che per ripicca contro Putin coprono con funebre velario il David di Firenze e licenziano il direttore artistico (russo) del Teatro alla Scala; con ministresse del Miur che impongono di troncare collaborazioni in atto con studiosi russi.
Per tacere di altre centomila demenze e ottusità messe in atto, che, solo per il fatto di essere state ‘ideate’ prima e applicate poi denotano il diffuso disturbo mentale della nostra ‘classe dirigente’.
Tra l’altro, e non è di poco conto, e dà la misura di come sia caduta in basso l’Italia, è gravissimo che il nostro ministro degli Esteri (?!), già ‘bibitaro’ dello stadio S.Paolo di Napoli, abbia dato “dell’animale” a un uomo che, comunque, è un gigante tra i capi di governo e, piaccia o non piaccia, è un uomo che fa la Storia.
Il colmo della alienazione mentale inoltre, toccato qui in Italia da ‘coloro che possono’, lo si evince dal loro aver ‘messo all’indice’ Dostoevskij e tutta la cultura Russa, dimenticando che, dopo quella Italiana, prima assoluta, essa è tra le più basilari e fondamentali.
Potevano prendersela, che so, con le montagne russe, con l’insalata russa, con il caviale russo e la vodka russa… e invece no… i nostri ‘cervelloni’ osano profanare i giganti Russi che stanno nell’Olimpo della cultura e della civiltà umana.
Povera Italia! Poveri noi!
Invece, se consentite, vorrei terminare ricordando l’esortazione di Maria Ss.ma a Fatima, nel 1917, allorquando sollecitò la Gerarchia ecclesiastica e il Popolo di Dio affinchè la Russia Le venisse consacrata… ma questo, “effettivamente” non avvenne mai…: per questo, forse, il comunismo, allora agli albori, si rivelò poi per la più ‘grande’ tragedia che mai abbia colpito il genere umano.
La Russia e l’Eterno quindi, nel bene e nel male, ma nessuno può mai prescinderne!


ULTIME PERLE…
A Orbetello (Grosseto), che negli anni ’30 del secolo scorso fu sede di un Idroscalo voluto da Italo Balbo per le prime, straordinarie trasvolate atlantiche, recentemente è stato proposto di dedicare tale storico museo/idroscalo (giustamente, logicamente e sensatamente) appunto a Italo Balbo, quadrumviro, generale di squadra aerea, pioniere e trasvolatore, gloria dell’Italia.
Apriti cielo! I partigiani dell’Anpi, elmetto in testa, straccio rosso al collo, anfibi ai piedi e tuta mimetica sono partiti come un sol uomo per opporsi a tale misfatto: questa intitolazione non s’ha da fare!

Pensate un po': gli Alpini, soldati equipaggiati e addestrati per la guerra in montagna, istituiti in Italia il 15 ottobre 1872 e gloria del suo Esercito, in quasi 150 anni di storia, guerre e battaglie hanno meritato 114 Medaglie d’oro al valor militare.
I Bersaglieri, specialità di fanteria leggera fondati nel 1836 dal generale Lamarmora, appartenenti quindi all’Esercito sardo prima ma poi diventati orgoglio e gloria di quello Italiano, in 186 anni di storia, guerre e battaglie, di Medaglie d’oro al valor militare ne hanno ‘guadagnate’ ben 183.
Urca! Esclamerà qualcuno di voi.
Sì, ma è un record ex aequo questo: perché i partigiani, in circa 20 mesi di guerriglia, imboscate e attentati, di Medaglie d’oro, appunto, pure loro ne contano 183.
Italia: inimitabile, meraviglioso Paese!

4 commenti:

il caro OMONIMO ha detto...

Caro Luigi, le tue osservazioni sono ... premature, quantunque sensatissime e verificabili quotidianamente. La posizione ufficiale, prescritta e comandata, è decisamente schierata da una parte, avendo già messo in conto definitivo e inappellabile chi sia l'aggressore e chi sia l'aggredito. I fatti sul campo, del resto, lo dimostrano all'evidenza. Meno attenzione si riserva agli antefatti e ai misfatti, agli interessi, palesi e occulti, che i due paesi, come i sostenitori oppure oppositori di ciascun dei due contendenti e degli aventi parte attiva quali cobelligeranti in guanti bianchi fornitori di armi, di mainstream informativa e sanzioni (anche autolesive, fra l'altro!), ribadisco, meno attenzione ai dettagli tutt'altro che secondari che costituiscono il contorno obbligato e l'innesco di questa tragedia.
Osservazioni premature, dunque, le tue: aspettiamo qualche decennio (se ci saremo???) e vedremo come, con poca soddisfazione, siamo stai tutti lombardescamente ciullati.
Per il restante del tuo scritto, dico che la partigianeria non può che essere tale: partigianeria, appunto!

Massimo ha detto...

Che i nostri mezzi di informazione ci raccontino ciò che i nostri governanti vogliono farci credere è ormai risaputo, anche se una buona parte di italiani purtroppo ci crede ancora. E in effetti anche su questo conflitto ci vogliono fare credere che Putin è il cattivo, ma perché? Perché è l'ultimo baluardo della cristianità nonché difensore dei diritti umani, e questo all'occidente dà molto fastidio, perché intralcia i suoi programmi nefasti, atei e corrotti, che vedono in Draghi il portabandiera europeo. Perciò, caro Luigi, anche questa volta ci hai azzeccato. Un caro saluto e che Dio ci protegga.

Marco A. ha detto...

Grazie, caro Luigi. Sempre ottimi spunti di riflessione!

Unknown ha detto...

Grazie e bravo come sempre Luigi.I tuoi sono scritti profondi e di attualità,a volte totalmente condivisibili,a volte un po' opinabili .Ma come scritto anche da Marco...sono sempre ottimi spunti di riflessione ed approfondimento degli avvenimenti di questi nostri infelici e complicati anni! Persevera .Paolo