ne succedono così tante di ‘cose’, ogni giorno, di cotte e di crude, che davvero il commentarle e l’approfondirle diventa difficile se non impossibile.
Purtroppo però da un po' di mesi in qua dobbiamo forzatamente imbatterci in questo stramaledetto virus, oggi in ‘seconda ondata’ come si dice, che ci impegna come non mai e ci occupa, anzi ci preoccupa fino a ridurci a livelli di sfiducia, di sconcerto e smarrimento senza precedenti; livelli di ipocondria e prostrazione che nemmeno nei lontani e drammatici tempi di guerra si erano mai vissuti.
Dunque ci risiamo.
In questi giorni di fine ottobre infatti il virus che in estate sembrava andato ‘in vacanza’ è tornato, virulento, minaccioso e pericoloso più di quanto non lo fosse stato in primavera: e il nostro Governo che fa?, i cosiddetti reggitori delle sorti di questa martoriata Italia che fanno?, i ministri, gli esperti, i commissari straordinari, le organizzazioni scientifiche, i segretariati, i cervelloni, i virologi, gli epidemiologi e gli infettivologi che fanno?; i tuttologi, gli opinionisti, i sapientoni, i benpensanti e i politicamente corretti, gli ‘addetti ai lavori’ insomma, che fanno oltre l’esercitarsi ogni giorno in vacuità, impotenza e falsità?; oltre che spaventare il cittadino comune con la loro dabbenaggine, la loro approssimazione e il loro nulla; che fanno oltre il ‘prendere e attivare misure’ spesso contraddittorie, farraginose e confuse quando non inutili e dannose per l’economia, il lavoro, la scuola, il sociale e tutto quanto concerne questa nostra povera Italia?!
Soprattutto, che fa ‘Giuseppi il premier’, se non sfornare a ripetizione (siamo a quota 21), tanto prolissi quanto inefficaci ‘dipiciemme’ spesso in contrasto con la Costituzione?!
E il Parlamento che fa?: lavora, eccome se lavora… avendo già in dirittura d’arrivo l’approvazione del ddl del ‘piddino’ DeZan in tema di omotransfobia (?!), l’accesso libero all’aborto farmacologico anche per le minorenni e il disperato imperativo di portare a termine (anno2023) questa insulsa, dannosa e perniciosa legislatura.
Certo, una simile ignavia politica e incapacità governativa meriterebbero di essere mandate a quel paese, magari a calci in c..o, ma, purtroppo, non avendo una diversa e superiore classe politica disponibile al momento (perché l’Europa non vuole!), ci dobbiamo rassegnare e sperare che il mitico “stellone” italiano non abbia ad abbandonarci.
E allora… che ci rimane… cosa dobbiamo fare, a chi rivolgersi?!
Ebbene una risposta io ce l’avrei… cari amici e lettori miei, e qui ve la confido…, correndo il rischio di sentirmi canzonare e burlare persino da alcuno tra di voi, anche se, in teoria, dovrei trovarvi affiancati alle mie riflessioni e ai miei pensieri…, soprattutto se esortassi alla riscoperta della preghiera.
Già, eccolo qui il nocciolo, la difficoltà, l’intoppo.
Noi non preghiamo più. Nessuno prega più.
A cominciare da quella che fu nostra Santa Madre Chiesa, quella Chiesa che da Una, Santa, Cattolica, Apostolica e Romana oggi è considerata, da sé stessa in primis, una delle tante, una opzione come altre, una scelta non migliore né peggiore tra le altre.
Avviso ai naviganti.
Lungi, ben lungi dal sottoscritto ogni parvenza di impancarsi in alcunché, di atteggiarsi ad alcunché.
Chi mi conosce sa benissimo che non sono altro che me stesso: conosco i miei limiti ma nello stesso tempo l’altrui giudizio, quando non pregiudizio, non mi tange per nulla: dunque, per tornare a noi, a quella che fu nostra Santa Madre Chiesa, perché, domando e vi domando, di fronte ad una calamità come quella che oggi affligge il mondo intero non esorta al ricorso alla preghiera, alla misericordia divina; perché, domando e vi domando, non ricalca ciò che nel corso dei secoli Lei stessa ha praticato e predicato… fosse solo mediante le semplici quanto fidenti ed efficaci Rogazioni?!?
Sissignori, le Rogazioni: avete capito bene.
Ricorrendo alle impetrazioni, alle implorazioni e alle suppliche infatti, ripercorrendo cioè strade a suo tempo già efficacemente percorse e ripristinando tradizioni tanto antiche quanto rivelatesi validissime (nel contempo ammonendo l’uomo e ricordandogli la sua impotenza, vanità e inanità), perché, appunto, la Chiesa, oggi, non alza forte l’invocazione A peste, fame et bello… libera nos, Domine!, Te rogamus, audi nos!
Certo, quando la Chiesa pregava e soprattutto esortava l’uomo a farlo, quando supplicava e impetrava lo faceva chiedendo protezione divina dalle calamità, dalle carestie, dai disastri, dalla guerra e dalla peste in primis, così come, meno drammaticamente, dalla siccità, dalle folgori, dalle malattie o, più semplicemente, affinché la terra potesse dare frutti abbondanti: sicché A fulgore et tempestate…libera nos, Domine!; Ut fructus terrae dare et conservare digneris…Te rogamus, audi nos! E ancora: Ab omni peccato… Ab ira tua… Ab insidiis diabuli… A spiritu fornicationis… A morte perpetua… Libera nos, Domine!: ecco le implorazioni che venivano innalzate al Cielo affinché concedesse all’umanità di essere prima preservata e poi liberata.
E invece che fa, oggi, la Chiesa?
Si adatta, si adegua, si uniforma a tal punto alle ‘misure’ restrittive e coercitive del patrio governo in tema di pandemia che, invero, la si potrebbe ritenere una Chiesa di Stato: ligia, collaborativa, obbediente.
Più realista del re si potrebbe dire, anzi, più papista del papa.
Lo spazio non consente, qui e ora, di esemplificare e di dimostrare in argomento: ci vorrebbero pagine e pagine per raccogliere gli atti, le imposizioni e le raccomandazioni governative fatte proprie, acriticamente, e applicate pedissequamente dalla Chiesa ‘bergogliana’, sicché sacerdoti ‘mascherinati e sanificati con Amuchina’, proni alle ‘direttive governative’ depongono l’Ostia, il Corpo di Cristo, direttamente sulle mani (sanificate?) di fedeli… distanziati.
Sento una voce a questo punto… strana… lontana ma pure bene udibile che dice: “Rogazioni, preghiere, impetrazioni, implorazioni, suppliche…? Ma quando mai… siamo nel 21° secolo… gente… aggiornatevi… oscurantisti e reazionari… ma dove vivete? Siamo la ‘Chiesa in uscita’, ora; siamo un ‘Ospedale da campo’; siamo ‘gli interpreti Illuminati’ dei segni dei tempi”!
Ecco, questa è la voce dell’ecclesiastico mio ipotetico interlocutore, con risolino beffardo, compatimento q.b., cartelletta bancaria sottobraccio e abbigliamento alla moda.
Così, ancora, mi replicherebbe il prete ‘assistente sociale’, con l’odore delle pecore addosso ma con il confessionale in disuso e in disarmo.
Così mi redarguisce la Gerarchia della Chiesa ‘bergogliana’, occupata com’è in fruttuosi investimenti immobiliari e a far quadrare i conti dello I.O.R.; impegnata a dirigere il traffico in entrata e in uscita dal Vaticano delle varie ‘gentildonne consulenti’ delle berrette cardinalizie; promotrice della introduzione e adorazione in S.Pietro della Pachamama e altri idoli pagani.
Una Chiesa che firma accordi, concordati, sudditanze con il Gran Muftì dell’islamismo; che cede alla protervia del Regime comunista cinese in tema di nomine vescovili; che non figurativamente, bensì fisicamente vede il Vescovo di Roma prono a baciare i piedi del Presidente del Sudan!
Domine, salva nos, perimus!


