24 gennaio, 2021

“Volonterosi, Responsabili, Costruttori”

Cari amici e lettori miei,
come va? Siamo ormai largamente inoltrati in questo “nuovo” anno 2021 e quindi riprendo i contatti con voi sperando che, essendoci lasciati alle spalle il funesto e bisestile 2020 ci sia dato ora di vivere con più serenità e fiducia i nostri giorni. 
Ma, ahimè, ahinoi, pare che le cose si prospettino niente affatto così come auspicato e sperato, nel senso che, lo constaterete certamente e direttamente anche voi, sembra che lo smarrimento e il disorientamento prevalgano e caratterizzino sempre più negativamente il vivere quotidiano. 
Siamo in un periodo così confuso, oscuro e incerto che davvero lo si può definire senza precedenti. 
La società odierna è smarrita, sconcertata e disorientata a tal punto che pare aver perso la bussola, la guida e il sano criterio di giudizio. 
Si vivono situazioni, quotidianamente, a volte drammatiche, spesso assurde e farsesche quando non inimmaginabili che invero viene naturale il chiedersi se non si sia perso il ben dell’intelletto; se il genere umano non abbia il cervello ormai in confusione, comunque irretito, arreso e sottomesso. 
Ma il bello è, si fa per dire, che noi italiani, in argomento, siamo inarrivabili, siamo i primi al mondo. Mettiamola un po’ sul faceto quindi, ora, sul leggero, sul ridicolo potremmo dire, sperando di ricavarne qualche beneficio per il nostro fegato e soprattutto per lo stato d’animo con cui affrontare le battaglie, le avversità e le traversie di ogni giorno: per indossare una sorta di corazza protettiva, noi che non abbiamo santi in paradiso, noi che non facciamo parte del giro di quelli che contano, noi che non possiamo affidarci ad altri che a noi stessi al fine di vivere se non di sopravvivere. 
Noi che, per esempio, “possiamo uscire ma non dobbiamo uscire, perché se usciamo quando possiamo, poi è colpa nostra se non ci permettono più di uscire perché siamo usciti quando potevamo uscire”. 
E via delirando. 
Ecco perché il virus (anzi il ‘vairus’ come lo chiama Giggino Di Maio), ancora ci impesta, ancora ci blocca: perché non siamo né ‘volonterosi’ né ‘responsabili’ né ‘costruttori’, noi comuni cittadini, al contrario di alcuni dei nostri parlamentari che, invece, lungi dall’essere degli spudorati e vergognosi voltagabbana diventano volonterosi e responsabili costruttori che si accingono a preparare, per noi, un futuro di luce, di certezze e di prosperità. 
Al punto che persino il Capo dei porporati, alias prelati d’alto bordo, trasforma la sua CEI (Conferenza Episcopale Italiana) in Conferenza Edificatoria Italiana, e plaude ai costruttori che si accingono alla erezione del Conte-ter che, intanto, elimina papà e mamma a beneficio del genitore 1 e genitore 2. 
Che gliene frega infatti alla Gerarchia ecclesiastica d’oggi, ai ‘pastori’ cui siamo affidati in quanto gregge, a coloro che ci hanno in ‘cura d’anime’… della nostra fede, della nostra morale, della salvezza della nostra anima?: già, che gliene frega?! Le cose importanti sono ben altre. 
I nuovi trattati con la Cina comunista per esempio, i forzieri dello IOR colmi e stracolmi, le deità pagane come la Pachamama intronizzate in San Pietro. Per tacer d’altro. 
Evviva. Alleluia. 
Anche perché tutto sta diventando ‘ecosostenibile’: parola magica questa che promette di risolvere tutto ed è condivisa e sostenuta, oltre che da Jorge Mario Bergoglio, dal mancato premio Nobel Greta Thunberg. Ecologia nuova religione universale quindi: da oggi in poi infatti qualsiasi realizzazione umana, da una nuova strada ad un semplice kilo di pane, tanto per dire, dovrà essere tassativamente ecosostenibile. 
O almeno “bio”. 
Mettiamola un po' sul ridere, dicevamo… il riso fa buon sangue… 
Dunque siamo in piena ‘decrescita’, che affiancata all’aggettivo ‘felice’ così come declamato dai pentastellati pifferai magici, scoperchiatori del Parlamento quale scatoletta di tonno, diventa l’ossimoro più idiota, demente e cretino dei nostri tempi: ma non preoccupatevi più di tanto, cari precari, disoccupati o ‘gente a spasso’; i ‘navigator’ infatti sono con voi, lavorano, lottano e soffrono per voi e quindi presto, molto presto, vi chiameranno per offrirvi un bel posto di lavoro. Su di un vassoio d’argento. 
E poi ci sono pure le ‘App’. Perché in nostro soccorso, nei momenti della bisogna, interviene sempre una ‘App’. Come quella di ‘Immuni’ per esempio, e pure altre, che volute dal governo cosiddetto patrio si rivelano bidonate e fiaschi piramidali che per uscirne ci vuole un tecnico della Nasa: ma che ci volete fare… nessuno è perfetto… non tutte le ciambelle riescono col buco. ‘Cashback’ o ‘crashback’? Vedetevela voi. 
E nemmeno possiamo prendercela con i ‘giganti del web’, tra l’altro, che avendo vinto la lotteria della pandemia stanno facendo miliardi a palate e in più decidono loro, esclusivamente loro, democratici per antonomasia e politicamente corretti, chi abbia o meno diritto di accesso ai cosiddetti social. 
Mentre il Pil mondiale crolla del 10% (tranne quello cinese che al contrario aumenta ancora), i ‘giganti del web’ incrementano i loro profitti di oltre 800 miliardi di $: ma le tasse le pagano nei paradisi fiscali e a noi lasciano le briciole. 
E ancora: ma che avete da lamentarvi, italiani, concittadini miei, suvvia... un po’ di comprensione, al governo stanno lavorando per noi! 
Avete tutti toccato con mano infatti che ai nostri molteplici guai mette sempre rimedio un bel Dpcm, acronimo tra i tanti che simboleggia la comunicazione del governo (con tanto di ciuffo impertinente, eloquio nasale e fazzolettino al taschino), che si materializza nel “Casalino show”, format ordito dal viceré di Palazzo Chigi in cui vengono sciorinate le ‘misure governative’ la cui decodifica è il sinistro rebus e il rompicapo cui ci dobbiamo spesso applicare: per tentare di decrittarlo, decifrarlo, renderlo cioè comprensibile alla nostra povera e limitata intelligenza. 
Già ridotta a mal partito, appunto, la nostra intelligenza, detta anche comprendonio, da quel ‘Comitato di salute pubblica’ di cosiddetti esperti che contribuisce non poco ad accrescere, nel colto e nell’inclita, quei livelli di ansietà, incertezza e smarrimento cui sopra abbiamo accennato: affollato com’è da virologi, infettivologi, epidemiologi e chi più ne ha più ne metta, invero tale Comitato brancola nel buio (e questo ci può stare…), ma quotidianamente imperversa, blatera e pontifica spesse volte a vanvera: non potrebbe essere altrimenti infatti se si tiene conto che tra questi ‘esperti’ a volte emergono gli oracoli, i talebani delle chiusure totali, i profeti delle diverse ondate, i pasdaran dei tamponi, i catastrofisti, gli oltranzisti, i vaccinatori duri e puri, i coltivatori del dubbio e…, ancora! quelli dell’”andrà tutto bene”. 
La pandemia insomma che muta e si trasforma nella commedia dell’arte: e la farsa, oltre che il dramma, continua. 
Evviva. Alleluia. 
Stiamo allegri comunque: il governo non è caduto. L’abbiamo scampata bella. 
Grazie ai ‘costruttori’, ai ‘volonterosi’, ai ‘responsabili’ che danno titolo a questi pensieri infatti, le ‘magnifiche sorti e progressive’ sono ancora all’orizzonte: basterà un rimpasto, un rimpastino, un riassetto, una verifica, un allargamento, un cambio di passo e… oplà, sino al 2023 l’avvenire dei nostri parlamentari è più che assicurato. 
In più sono tornati i pontieri, i tessitori, gli sherpa, i portatori d’acqua, le eminenze grige e i… consigliori. 
Ma… mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata! 
Alla prossima.