17 ottobre, 2021

L’Arco Costituzionale, ovverosia l’arco “scemo”.

Cari amici e lettori miei, vi mando copia di una ‘lettera aperta’ che, idealmente, ho inviato in questi giorni ai nostri concittadini. Eccone il testo:
“Cari Italiani, voi pensate che la nostra amata Patria, l’Italia (consentitemi questo esordio un po' retorico), debba affrontare e superare, in questi ultimi tempi, accadimenti, eventi e fatti gravi preoccupanti e a volte persino angoscianti?
Credete voi che le incertezze e le nebulosità, il sostanziale malgoverno oltre che la disonestà e la corruzione intrinseche della classe dirigente italiana, politica e amministrativa in primis, siano la causa prima se non unica dello stato di prostrazione in cui ci dibattiamo, noi, gente comune e normale, noi, popolo d’Italia?
E ritenete voi, Italiani esemplari che con schiena diritta e onestà di azione mandate avanti ogni giorno questa ‘baracca’ chiamata Italia; immaginate voi che l’assolvere ai vostri quotidiani doveri sia base e fondamento per un giusto divenire sociale, etico ed economico, ispirato e accompagnato e guidato come dovrebbe essere dalle nostre democratiche Istituzioni e Costituzioni, così da essere indicati nel novero degli esempi da seguire?!
Pensate, credete, immaginate voi, Italiani, tutto quanto sopra?!
Ebbene siete fuori strada. State deragliando.
Aprite bene gli occhi e le orecchie, tendete le coscienze, perché poi non potrete dire che il Governo e il Parlamento, il Potere nelle sue mille sfaccettature non vi abbiano avvisato, non vi abbiano messo sul chi va là rispetto all’imminente e incombente vero pericolo che oggi sovrasta l’Italia: il ritorno del Fascismo, lo squadrismo minaccioso, la dittatura rientrante.
Macché pandemia, crisi economica, lavoro mancante, conflitti sociali; macché malavita, città allo sbando, periferie degradate; macché violenze, soprusi ed angherie, prevaricazioni ovunque, quantunque, e comunque! Tutte queste sono quisquilie. Non vi rendete conto invece del tremendo pericolo che ci minaccia e condiziona il nostro avvenire?
Il Fascismo sta tornando! Non ve ne siete accorti? E sì che non potete dire di non essere stati allarmati e allertati…in tutti i modi e con tutti i mezzi: 24 ore al giorno, con stillicidio da ‘gutta cavat lapidem’ tutta l’informazione, il pensiero unico, le anime belle e i politicamente corretti si prodigano per avvertirvi, avvisarvi della minaccia che incombe sull’Italia, Repubblica democratica e antifascista con la Costituzione più bella del mondo.
Allerta quindi: state di sentinella!”
Come? Sento delle voci…, volete rispondere? Cosa state dicendo?
Ah, ho capito, state dicendo che siete ben consci della capillare e martellante opera di “distrazione di massa” che il Potere sta mettendo in atto per deviarvi e fuorviarvi rispetto agli autentici, gravi e incipienti e giganteschi assilli che vi opprimono, ai quali tuttavia chi di dovere risponde con un solenne chissenefrega!
State dicendo che la maggior parte di voi, sebbene l’artiglieria del pensiero unico bombardi e martelli incessantemente, ancora riesce a resistere e addirittura a contrattaccare l’opera nefasta, bugiarda, faziosa e partigiana dell’antifascismo di oggi, concretizzato, per esempio, da giornalisti che servi e servili, proni e chini, scendiletto e lecchini, non sono altro che autentici ‘giornalicidi’, nel senso che falcidiano i giornali cartacei venduti, ridotti ormai al numero più basso nella storia della editoria.
State dicendo che non dovrebbe essere permesso ad un quacquaraquà qualunque, sebbene vice-segretario dei comunisti ‘piddini’, tale Provenzano, di chiedere di porre “fuori dell’arco costituzionale” il Partito Fratelli d’Italia: rimasticatura ‘democratica’, tale richiesta, di quello che avveniva già negli anni ’70 del secolo scorso contro il Movimento Sociale Italiano di Almirante. “Fuori dell’arco costituzionale”… già: invenzione antifascista abissalmente idiota oltre che liberticida imposta dalle vestali della cosiddetta democristianeria e dagli ierofanti del cripto-para-filocomunismo, che, incuranti del ridicolo oltre che dei basilari principi della libertà, riduceva l’arco (figura perfetta geometricamente parlando) ad arco ‘scemo’, cioè rovinato dal punto di vista curvilineo e quindi zoppo e quindi ‘scemo’. Appunto.
E chi lo ripropone, oggi, dovrebbe essere internato e interdetto.
Lo stesso dicasi per quell’altro comunista-piddino, Fiano detto ‘Lele’, che propone al Parlamento una mozione al fine di dichiarare sciolti Forza Nuova, Casa Pound, Lealtà Azione et similia.
Non mai avendo tenuto conto, Lele, segretario nazionale della ‘Associazione Sinistra per Israele’, della interminabile serie di violenze, devastazioni, incendi e distruzioni operate nel tempo dai suoi protetti e beniamini in varie città d’Italia, Genova 2001 per esempio: le ‘eroiche’ imprese dei No-global infatti, degli Antifa, dei Centri-sociali, dei Comitati Unitari di base, dei Collettivi studenteschi, dei No-tav, dei Black-bloc, degli Anarco-insurrezionali e chi più ne ha più ne metta, hanno sempre trovato, nei democratici-antifascisti comprensione e giustificazione, quando non ammirazione, al punto che le loro ‘gesta’, i sinistri, le definiscono e le aureolano quali “espressioni di gruppi d’area”, categoria boy scout insomma.
Come dire, per prendere sempre per il c..o il belante beota, che la polenta col baccalà diventa ‘pasticcio di mais con pesce veloce del Baltico’!
Come dite? Che il ‘drago’ Draghi, novello ‘messia’, poteva anzi doveva esimersi dall’andare a consolare e confortare e benedire il segretario comunista del Sindacato affine, che lo accoglie col pugno chiuso e in lieta deferenza, memore, il ‘premier’, che mai in passato un Capo di governo si era speso nei confronti delle mille sedi di associazioni, di volontariati, sindacati e partiti di destra assaliti, incendiati e devastati molto più disastrosamente: anzi, a quei tempi, ma pure oggi, nemmeno una telefonata di solidarietà va spesa a beneficio di qualcosa o di qualcuno che non sia democratico e antifascista.
Del resto, lo sapete, dove se non in Italia trovate una pletora di vie, di piazze, di slarghi, di luoghi pubblici comunque di pregio, intestate, dedicate, consacrate a quelle candide mammolette, a quelle pie figure, a quei patrocinatori dell’umanità che furono, per esempio, Lenin, Stalin, Che Guevara, Fidel Castro, Pol-Pot, Mao-Tse-Tung, Ceausescu e compagnia bella (si fa per dire).
Dove, se non in Italia, praticamente non si trova una Città capoluogo che non veda il proprio gonfalone decorato di “Medaglia d’oro alla resistenza”?
Dove, se non in Italia, si è trovata una classe politica di vertice che ha avuto ‘lo stomaco’ di conferire la massima onorificenza della Repubblica, vale a dire l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, a quel boia chiamato Tito, le cui nefandezze e scelleratezze, le cui atrocità e il genocidio comandato e operato nei confronti delle popolazioni italiane del confine Orientale hanno ben pochi se non nessun precedente: di contro, dove se non in Italia, a oltre 75anni dalla fine del Fascismo ci sono Amministrazioni comunali, anche piccole, visto che le medie e le grandi hanno già ‘provveduto’, che ancora armeggiano per revocare la ‘Cittadinanza Onoraria’ a suo tempo donata a Mussolini.
Del quale, cari lettori, un giorno dovremo pur dire qualcosa, e io lo dirò, anche a costo di perdere qualcuno di voi: ma è un rischio che voglio correre!

Giuseppe Provenzano       Emanuele Fiano        Mario Draghi        

Ora, col vostro permesso e saltando di palo in frasca desidero parlarvi, seppur brevemente, della famosa, anzi celeberrima Ave Maria di Franz Schubert.
Sì, avete capito bene: proprio quell’Ave Maria implorante, filiale e fidente che ognuno di voi, ne son certo, una o più volte ha sentito, ascoltato e apprezzato in chiesa, principalmente, ma pure in altre occasioni.
Cavallo di battaglia di tenori e soprani è sempre stata considerata ‘pezzo’ principale e di prestigio da eseguirsi in diverse funzioni religiose ma per lo più in occasione di matrimoni.
Tuttavia è stata, tale Ave Maria, anche impedita, osteggiata e apertamente rifiutata da larga parte del Clero, poiché una diceria, una ‘leggenda metropolitana’ oggi diremmo, la vuole in origine composta dal buon Schubert, innamorato, e dedicata quindi con testo diverso ad una donna della quale si era invaghito.
Ma non è vero. Non è vero perché da un epistolario, “Notte e sogni”, di Franz Schubert appunto, si traggono due passaggi indubitabili (ricavati cioè da lettere autografe del Nostro), nel primo dei quali (lettera del 21 luglio 1825 a Joseph v. Spaun) si legge “…Tutti hanno particolarmente apprezzato il mio Inno a Maria.” La celebre Ave Maria, appunto.
Più esplicitamente, scrivendo il 28 luglio 1825 al proprio padre, Schubert così si esprime: “Tutti sono rimasti colpiti dal mio sentimento religioso, che ho espresso in un inno alla Santa Vergine e che, a quanto pare, tocca l’anima e l’induce al raccoglimento. Credo che ciò sia dovuto al fatto che non mi sforzo mai di essere devoto e, salvo quando non posso proprio resistere al desiderio di raccogliermi, non compongo mai simili inni o preghiere: ma quando lo faccio, allora sento che la mia devozione è profonda e sincera.”
Tutto qui: speriamo che in futuro i preti non oppongano immotivati veti all’Ave Maria di Schubert, e propongano, quando va bene, quella di Gounod (bellissima altrettanto).
Perché vi ho raccontato questo, amici e lettori miei?: Schubert lo merita, certo, ma anche per un po' di invidia.
Essendo stato, il sottoscritto, solamente un modesto baritono nelle compagini corali cui ho prestato le mie limitate possibilità, ho sempre invidiato i tenori svettanti durante le loro prestazioni in chiesa: Ave Maria in primis ma pure in mille altri assolo.
A un baritono, in genere, si richiede ‘O mio Signor!’ il celebre Largo di G.F.Händel. E scusate se è poco.
Alla prossima!
Franz Schubert                -                      Ave Maria