16 febbraio, 2022

Cristianofobia e... dintorni

Cari amici e lettori miei,
            ci risiamo, e ne prendiamo atto. Dolorosamente ma ne prendiamo atto.
Non c’è altro da fare infatti (se non che ricorrere alla preghiera… ma questo è un fatto di fede personale), di fronte alla recente ‘esibizione’ televisiva di Bergoglio che, paraninfo lo zerbino Fazio, durante una sinistroide intervista ha dato il meglio di sé (!) nella sua veste di Capo indiscusso dei buonisti, dei globalisti, dei politicamente corretti e benpensanti in genere.
Come?... cosa dite?... non vi risulta che le cose stiano così?...
Mah, sarà come dite voi, ma è un po' dura oggi affermare e sostenere e credere che Bergoglio sia il Pontefice, il Vicario di Cristo in terra, il Successore del Principe degli Apostoli, il Servus Servorum Dei nonché Patriarca dell’Occidente… perché, ove così fosse, così come è sempre stato per tutti i Pontefici sino a Pio XII, non si sarebbe speso e profuso, quasi accalorato, Bergoglio, intervistato come una star, su tematiche sinistrorse, terzomondiste e socialisteggianti (tralasciando invece ciò di cui dovrebbe essere il protagonista assoluto), tanto da ricevere il plauso incondizionato dai ‘mainstream’ e dal mondo cosiddetto progressista e perbenista.
Non avrebbe, Bergoglio, assecondando la mielosa e dolciastra oltre che inginocchiata ‘tecnica’ del ciambellano Fazio, sostanzialmente ridotto la missione papale alle tematiche sociali oggi all’odine del giorno, quali la causa dei migranti, il riscaldamento e l’inquinamento del pianeta, la misericordia (non accennando mai alla Giustizia, divina) e, ciliegina sulla torta, l’antropocentrismo con l’uomo quale ‘misura di tutte le cose’ e così via.
Al contrario, quale Vicario di Cristo in terra avrebbe dovuto ‘utilizzare l’ospitata’ di Rai 3 (da Fazio lo ‘stuoino’), per denunciare e condannare e segnare a dito i responsabili di quella persecuzione, oppressione e violenza che, misconosciuta quando non negata, ignorata quando non sottovalutata, persino ‘accettata’ come ineluttabile risponde al nome di Cristianofobia: vale a dire, senza giri di parole, l’odio anticristiano in sé e per sé.
Perché la persecuzione dei cristiani, incredibile ma vero, esiste anche ai giorni nostri, e non solo nei Paesi islamici e in quelli dominati dall’induismo radicale, ma persino in Occidente!
Ora, poiché ‘giornaloni’, televisioni, social e quant’altro, oltre alla stessa Gerarchia ecclesiastica (incredibile dictu), solo abbozzano quando non tacciono completamente su questo drammatico argomento, ebbene rifacciamoci all’Osservatorio sulla Cristianofobia per sottolineare che la Francia, un tempo figlia prediletta della Chiesa, oggi vede le sue chiese, quando non sprangate, interdette e proibite, profanate e oltraggiate nei modi tra i più osceni e blasfemi.
In Spagna, per non essere da meno, recentemente è stata lanciata su Twitter la campagna #fuegoalclero, mentre si discute una legge per limitare le scuole cattoliche e l’insegnamento della religione: intanto la legge della memoria storica, ideata per cancellare il ricordo del Franchismo, in realtà è utilizzata per eliminare croci e simboli di devozione. Evidentemente i massacri comunisti anticattolici del 1936-‘39 (Guerra Civile di Spagna), non hanno insegnato nulla.
In Danimarca invece una proposta di legge richiede controlli sui sermoni non scritti e non pronunciati in danese: buona idea ove la si intendesse in un’ottica antislamica e antiterroristica, ma di fatto tale legge limita la libertà religiosa e di parola dei cristiani.
In Polonia si danneggiano statue di Giovanni Paolo II e si accoltellano preti, e tutti zitti!, ma poi si grida allo scandalo quando la Corte Costituzionale polacca limita l’aborto ai casi di stupro, incesto e rischio acclarato della vita della madre: in questo caso l’UE, megera e matrigna, bacchetta la Polonia minacciando ricorsi.
Nelle Americhe non sono da meno: negli Stati Uniti lo stato del North Dakota valuta l’abolizione del segreto confessionale (!) per i casi sospetti di abusi sui minori.
In Canada, appunto, un disegno di legge ‘C-6’ criminalizza l’insegnamento di verità bibliche e mette preti, pastori e genitori a rischio di azione penale: nato per contrastare le cosiddette “conversioni coercitive a danno dei più deboli”, le maglie larghe di tale ddl si prestano chiaramente ad interpretazioni anticristiane.
Questo in Occidente, ma l’Africa, purtroppo, ‘imitandoci’, continua a registrare episodi esecrabili: in Nigeria, in Kenya, anche in Egitto (e limitiamoci negli esempi), estremisti musulmani rapinano e uccidono i cristiani, attaccano villaggi, massacrano fedeli e rovinano centri di culto. I cristiani copti, pure, sono nel mirino.
Ma è l’Asia che si conferma grande nemica dei diritti alla libertà religiosa dei cristiani: in Pakistan (e lasciamo perdere l’Afghanistan…) le ragazze cristiane, e ce ne sono, vengono rapite e costrette a convertirsi all’islam; in Iran, causa “propaganda contro lo Stato e promozione del cristianesimo” facilmente si finisce in galera e si gettano le chiavi; in Cina e Nord Corea i fedeli cristiani vengono segnalati alla polizia comunista e poi deportati nei ‘campi di rieducazione'; in India, ancora, estremisti indù aggrediscono i fedeli delle chiese cristiane: la polizia, quando interviene, non li difende, anzi li arresta e ci mette il carico da novanta.

Fermiamoci qui, però, in siffatta e riassuntiva disamina della Cristianofobia: quanto sopra esemplificato sembra più che sufficiente per richiamare la vostra attenzione e sensibilità, amici e lettori miei, sulle drammatiche e tragiche condizioni in cui è costretta la Chiesa di Cristo, la nostra Chiesa; condizioni che - in questo caso sì - avrebbero dovuto sentire alto e forte il grido di dolore, la denuncia più diretta, il biasimo più fermo ed esacerbato da parte di Bergoglio, capo della nostra Chiesa: al contrario, non un cenno, una parola, un monito. Solo ‘flatus voci’, quando capita, senza convinzione, senza passione, senza forza.
Già che ci siamo, in argomento e concludendo diamo un’occhiata anche in casa nostra, in questa Italia che, a ben vedere, se nelle forme drammatiche e tragiche sopra accennate certamente non registra episodi di Cristianofobia, tuttavia in tema non scherza affatto e a volte addirittura primeggia.
Perché pure la blasfemia, l’empietà e il sacrilegio sono Cristianofobia: quei mille modi cioè, ora evidenti ora sottesi ma sempre vigliacchi con i quali si motteggia, si denigra e si irride la nostra fede e la nostra Chiesa: e non c’è nessuno, tra coloro che potrebbero, anzi dovrebbero, Bergoglio in testa, che leva una forte protesta e un altolà, che ammonisce.
Perché non siamo in tema di facezie o di arguzie, di quella popolare saggezza che raccomanda di “scherzare con i fanti ma non toccare i Santi…”. No, niente affatto. Siamo in piena Cristianofobia! Anche qui.
Quando, come recentemente accaduto a Sanremo (!), un ‘cantante’, tale Lauro de Marinis, seminudo e tatuato provvede in diretta tv pubblica (con milionate di ascolti), ad ‘autobattezzarsi’, con gesti e atteggiamenti irridenti e blasfemi, ebbene penso che tutti noi, piaccia o non piaccia ancora maggioranza di cristiano-cattolici abbiamo il diritto (sissignori: il diritto!), di sentirci arrabbiati (eufemismo); perché la Rai, miliardaria, anche e soprattutto grazie al cànone che tutti paghiamo non si deve permettere, tra le tante vacuità, scemenze e falsità che in quantità industriale trasmette, non si deve permettere, ripetiamo, di offendere impunemente le fondamenta della nostra fede, i Sacramenti, in primis quello del Battesimo!
E non può bastare, per l’occasione, quasi a titolo di riparazione, il grido di dolore e l’esecrazione del vescovo diocesano del luogo.
No. Il capo della Chiesa, il vescovo di Roma avrebbe dovuto intervenire: sentirlo come suo primo dovere.
Invece niente. Zitto. Muto come una tomba.

Come i componenti della C.E.I., essi pure in ‘silenzio stampa’… probabilmente perchè impegnati a valutare, soppesare e quindi decidere le sorti di quei preti che (don Emanuele Personeni, tanto per non fare nomi), inattaccabili da ogni punto di vista pastorale tuttavia si pongono, che improntitudine!, contro le direttive sanitarie, liberticide e iugulatorie emanate dal cosiddetto ‘governo dei migliori.’
Conseguenze dirette e immediate di tale ‘ribellione’ sono l’isolamento, l’esonero, l’essere segnato a dito quale reprobo, forse la sospensione dai sussidi economici e il divieto per chiunque di prestare appoggi e sostegni: il tutto in nome e per conto della carità cristiana.
Il Rag. Ugo Fantozzi, nella fattispecie, avrebbe esclamato: “Ma com’è buono lei…”
Ma poi che importa… un prete ‘licenziato’… esonerato da ogni incarico pastorale… oggetto di ostracismo… "guai a quei parroci intenzionati a sovvenirlo in un modo o nell’altro…"; insomma, un prete in meno cosa volete che sia…?: provvederà la prossima Ordinazione di presbiteri della nostra Diocesi bergamasca, a breve, che certamente sarà abbondante, notevole e cospicua nei numeri… a tappare i vuoti di un ormai sempre più ridotto ‘corpo sacerdotale’!

La sapete l’ultima, amici miei, quantomeno ultima per me, chè non sono molto aggiornato…
Pare che a breve, dopo l’ultima autorizzazione richiesta, tra le numerose ‘faccine’, dette anche ‘emoticon’, con le quali (specie i più giovani) tra di loro si trasmettono emozioni, sentimenti et similia tramite ‘telefonini’, apparirà pure quella di un uomo, di un maschio che, circa al 7°-8° mese di gravidanza aspetta un bambino… e si accarezza pure il ‘pancione’: ma il bello è (si fa per dire) che la ‘cosa’ non appare assurda, pazzesca, contro natura e via dicendo, perché il ‘gender’… perché la scienza… perché le possibilità dell’uomo…
Basta così: traete voi, se vorrete, commenti, riflessioni e considerazioni.
Due o tre mesi fa, ricorderete, in altro argomento accennavo allo ‘spappolamento’ ormai in atto del raziocinio, della mente e dell’animo umano: ebbene…!

Don Emanuele Personeni