Cari lettori e amici miei,
lungi dal sottoscritto l’intenzione, anche minima, di volervi insegnare qualcosa, di volervi portare di qua invece che di là, di indurvi a questo invece che a quello: come si suol dire siete tutti adulti e vaccinati (!), ben coscienti di ciò che vi ispira e vi guida, e proprio per questo decisi, orgogliosi e fieri di palesare ognuno la propria libertà, la propria autonomia e indipendenza di giudizio.
Che, a ben vedere, e questo è noto, sono beni certamente immateriali ma che dal loro possesso dipende, soprattutto, l’autentica buona qualità della vita.
Tale premessa, il cui spirito e la cui lettera mi concederete essere stati sempre alla base di ogni testo del mio ‘blog’, mi consente di richiamare la vostra attenzione - questa volta - su ciò che caratterizza, distingue e informa quello che è il fondamento, il pilastro, il cardine odierno di ogni ordinamento sociale, politico e giuridico, vale a dire la Democrazia: quella forma di governo cioè in cui il potere viene esercitato dal popolo tramite rappresentanti liberamente eletti.
Della ‘democrazia’ dunque, nella quale le varie forze politiche si oppongono e impediscono forme di governo dittatoriali perché, appunto, trattasi di governi di popolo, legittimati dal popolo e dediti al popolo. Tuttavia non è sempre e dovunque così. In passato, non molto lontano ma soprattutto ancora oggi ci sono ‘democrazie popolari’, cosiddette, che governano (!) e conducono popoli e paesi, anche molto popolosi e vasti, che della democrazia, quella di Pericle appunto, non sanno proprio cosa farsene.
Ma di questo, ora, transeat.
In Italia invece… che meraviglia! Che bello sapere ed esperimentare ogni giorno che anche noi, in Italia, viviamo ormai da tempo, dopo il ‘vituperato Ventennio’, in un regime democratico: viviamo cioè in una sovranità popolare garantita, convalidata e basata sul rispetto dell’altro, del suo pensiero, delle sue opinioni e delle sue scelte.
Abbiamo o non abbiamo la Costituzione ‘più bella del mondo’?
Che bello! Vengono le lacrime agli occhi quando su tali ideali, principi e valori ci si sofferma; a volte persino ci si può commuovere… e spuntano lucciconi: anche perché da noi, in Italia appunto, non ci accontentiamo di “essere” democratici, di “avere” i democratici e finiamola qui; no, noi abbiamo i democratici per antonomasia, quelli che più democratici non si può; quelli garantiti a 24 carati, quelli che io non condivido le tue idee ma darei la vita perché tu le possa esprimere.
Ecco, in linea di massima questi sono i democratici in Italia (e dove se no?!); sono elevati anche alle stelle, salutano a pugno chiuso e cantano bella ciao.
In più, sempre in Italia (e dove se no?!), per lo più abitano nelle zone centrali e chic delle città ma sono pure ‘rosiconi’; rosiconi che nessuno può battere e superare perché i rosiconi democratici italiani sono inarrivabili, unici e campioni mondiali.
Dice, qualcuno: ma che vuol dire rosiconi? Mi sorregge il vocabolario: ‘rosicare’, verbo regionale e gergale; rodersi cioè per una possibilità mancata, per gelosia o per invidia.
Già, possibilità mancata, quindi depressione, sconforto e travasi di bile.
Oh santi numi! Ma che è successo?! E’ successo che l’impensabile, l’inconcepibile, l’imprevedibile si è avverato: gli italiani, per la gran parte ‘andati fuori di testa’ hanno votato, giorni fa, determinando un risultato che ha scombussolato tutto e tutti, ha disorientato e squassato tattiche e strategie.
Hanno votato, gli italiani, letteralmente dando un calcio in c..o al politicamente corretto, ai benpensanti e ai cosiddetti democratici: votando il cdx, o la destra, fate voi, hanno mandato a casa e licenziato utopie, chimere e velleitarismi della più bell’acqua democratica.
Ma ci pensate?! Giorgia e i suoi Fratelli d’Italia chiamati, con altri compagni (?!), a reggere le sorti d’Italia. Pazzesco, assurdo, chi lo avrebbe mai detto o anche solo pensato…
Da qui i rosiconi sopra richiamati, che sin dalle prime operazioni di scrutinio elettorale, fiutata l’aria e non volendo ‘accettare’ i loro disastrosi risultati, da buoni democratici quali sono e capitanati dai loro capi, capetti e capoccia eccoli dedicarsi al loro naturale ‘lavoro’ che consiste nello squalificare, sminuire e soprattutto oltraggiare e vilipendere gli ‘altri’, quelli che non si definiscono democratici ma che veramente lo sono.
Chiamati dunque a raccolta (con i più moderni social ma pure con campane, campanacci, tamburi e tam-tam), ecco gli astiosi e livorosi gregari, tirapiedi e scagnozzi ‘democrat’ dare il loro meglio: a partire dai cosiddetti famosi ‘influencer’ tipo Chiara Ferragni per esempio, dai Maneskin con Damiano, da Renato Zero a Oliviero Toscani, addirittura attestando, quest’ultimo, che gli italiani, votando centro-destra, hanno votato da deficienti.
A suonare la grancassa (Sallusti dixit) c’è pure Antonio Scurati, noto professore, oddio, più che come professore noto per aver dato alla luce una fortunata trilogia su Benito Mussolini: M. Il figlio del secolo; M. Uomo della provvidenza; e infine il recente M. gli ultimi giorni dell’Europa, da cui l’appellativo, che certo si presta a qualche equivoco, di “uomo di M.”
Ma ben altri e assai più numerosi sono coloro che intruppati nelle fila dell’esercito dei ‘rosiconi’ (e democrat, non dimentichiamolo mai), hanno alzato i loro lài, i loro gemiti, le loro proteste e le loro invettive, of course: sicchè la cantante Elodie, lo scrittore e giornalista (!) Roberto Saviano, l’attrice Sabrina Ferilli, persino Federico Leonardo Lucia (in ‘arte’ Fedez), che di mestiere oltre al ‘rapper’ fa il marito della sunnominata Ferragni, la ‘pasionaria’ Michela Murgia con le sue matronali ‘articolesse’, ebbene, costoro e mille altri democrat, dopo aver assunto generose dosi di Maalox, vaticinando disastri e sciagure - Giorgia governando - hanno raggiunto vette siderali di ipocrisia, bigotteria e tartuferia.
E la Elsa Fornero, vi ricordate l’ex ministro del lavoro del governo Monti, quella che scoppiò in lacrime allorchè (2011) si accingeva a stangare, letteralmente stangare pensionati e pensionandi?: ebbene, eccola di nuovo in lacrime, sconfortata, a confessare dalle colonne della Stampa suo accogliente quotidiano, i suoi timori che derivano dalla vittoria di Giorgia e i suoi Fratelli solo per il fatto, udite udite, che permanendo la Fiamma nel simbolo del partito questo dimostra la sua impronta “maschilista”: se questo non è farneticare o evidenziare chiari segni di demenza senile ditemi voi di che si tratta.
E’ finita qui?! No cari amici e lettori miei, non è affatto finita perché potremmo proseguire per pagine e pagine… ma chiudere bisogna… e quindi solo due o tre cose ancora.
“Il problema, compagni, sono i campagnoli che ribaltano i risultati”. Già, pure questa i sinistri sinistrati si sono inventati (una specie di pomata, un lenitivo) arrampicandosi sui vetri, poveretti, affermando che gli elettori della provincia pesano di più di quelli ‘progressisti’ della città: può darsi, anzi è sicuramente vero, e allora, allora… un pensierino sulla ridefinizione dei collegi elettorali lo si può fare, anzi bisogna farlo.
Ancor più servirebbe dare ascolto, lasciandosi ‘influenzare’ appunto, dalle parole della famosissima youtuber Giulia Torelli, celebrata dai più ‘importanti’ quotidiani italiani, che sui social di questi ultimi giorni ha cinguettato, carina, canterina e garrula che i vecchi non devono più votare. Ovviamente stava commentando il successo elettorale di Giorgia: simpatica la Giulia, e veramente democratica!
Ecco la soluzione, il risolvimento, l’uovo di Colombo insomma che i rosiconi democrat vorrebbero venisse adottato per togliere d’impaccio l’imbarazzato progressismo, che tuttavia un motivo per autoconsolarsi e sperare nelle magnifiche sorti e progressive già lo ha intravisto, ci si scalda e spera, spera…: in quei ragazzi, per esempio, in quegli studenti e classici fighetti del Liceo Manzoni di Milano (a suo tempo frequentato da Rossana Rossanda, Michele Serra, Enrico Mentana…) che contro la vittoria di Giorgia hanno indetto ed effettuato due giorni di proteste e conseguente occupazione del Liceo.
Che meraviglia, che consolazione, che gioventù tesa e protesa ad un roseo avvenire…
Ah! Dimenticavo... quei 'rosiconi democratici' alcuni dei quali, tra i più noti (!), avevano minacciato di lasciare l'Italia e trasferirsi in altri lidi qualora la destra (fascista) avesse vinto le elezioni. Purtroppo nessuno ha mantenuto la parola: sono ancora tutti qui, purtroppo!
Mi fermo ora, e mi taccio, convinto più che mai, tuttavia, che se una santa Mano non torna a posarsi sulla nostra testa, ebbene…, ebbene traetene voi la conclusione!

