21 aprile, 2024

Prendiamo un bel respiro…

M° Agostino Donini
Cari amici e lettori miei,
lasciamoci tutto alle spalle, per un momento: dimentichiamo e tralasciamo, per breve tempo, tutto ciò che accade di qua e di là, di su e di giù in questi travagliati tempi, giorni nei quali succede di tutto e il suo contrario; giorni così confusi e controversi in cui la babele, lo smarrimento e persino lo sgomento sembrano farla da padroni.
Escludiamoci, volontariamente e consapevolmente, e respiriamo a pieni polmoni, se possibile.
Lo so - mi par di sentirvi dire - a prima vista sembra difficile data la massa insormontabile di situazioni, di imprevisti e avversità cui ogni giorno dobbiamo far fronte, tuttavia dobbiamo provarci, dobbiamo riuscirci.
Ne va della nostra salute, del nostro benessere e del nostro equilibrio fisiopsichico.
Sicché, solo per titoli e senza approfondire nulla poiché, ripeto, fa male alla nostra salute, sorvoliamo sulle chiusure delle scuole per la fine del Ramadam; sulle Università i cui studenti (?!) decidono chi è democratico e chi non lo è; su quel ‘singolare’ docente di filosofia, Christian Raimo tanto per non fare nomi, che ai suoi discenti dell’Università di Roma raccomanda (testuale) di picchiare i fascisti; glissiamo sul rettore dell’Università per stranieri di Siena, tale Tomaso Montanari, il quale attesta il diritto di tutti, di chiunque di poter parlare (e ci mancherebbe…), negandolo però ai fascisti; su quella docente della Sapienza di Roma, Donatella di Cesare, che appresa la ferale notizia della morte della brigatista e comunista rossa Balzarani si scioglie pubblicamente in lacrime mettendosi altresì in gramaglie; su quel filosofo e filologo, tale Luciano Canfora, radicato stalinista, che rivendica il suo diritto di qualificare odiosamente la nostra ‘premier’ ma poi frigna per la sacrosanta querela beccatasi.
Dimentichiamo per ora (ma ricordiamocene quando voteremo) il recente voto con il quale la strega, l’arpìa e megera chiamata Unione Europea intende introdurre l’aborto volontario (cioè l’uccisione efferata dei bimbi ancora nel seno materno), quale diritto fondamentale e inalienabile sancito dalla propria Carta; esentiamoci dall’esprimere il benché minimo giudizio sui ventilati test attitudinali da applicare ai magistrati (che a volte ne combinano di cotte e di crude); alziamo il dito medio (volgare ma necessario), al presunto liberale polacco Donald Tusk che, relativamente al conflitto russo-ucraino in corso non trova di meglio che ammonirci, noi europei, perché questo si allargherà e conseguentemente prepariamoci a mettere l’elmetto e armati ad entrarvi direttamente.
Ma, ancor più, amici e lettori miei, e ve lo chiedo con dolorosa sorpresa, come dovremmo reagire noi, cristiano-cattolici, di fronte a quella ultra blasfema ‘pubblicità’ di quelle patatine fritte-croccantissime (che ci assicurano il ‘divino quotidiano’…), messe nella Pisside in luogo della sacra Particola… vista la mancanza assoluta di riprovazione e di condanna da parte della Gerarchia ecclesiastica? Perché viene impunemente consentita la presa in giro (eufemismo), l’irrisione e l’offesa della nostra religione, della nostra fede e dei suoi simboli mentre non si osa nemmeno sfiorare (giustamente) quella degli altri, Islam in testa? Perché del nostro Credo si consente ne venga fatto strame (l’elenco delle precedenti dissacrazioni è assai lungo) senza che nessuno, specie chi di dovere, legittimamente reagisca? Perché?!
Domanda cui non seguirà risposta…stiamone certi, e speriamo che nessuno tiri in ballo la faccenda del porgi l’altra guancia...!

Ma torniamo all’inizio, amici miei, laddove invitandovi a tralasciare ogni apprensione vi esortavo altresì a respirare a pieni polmoni, se possibile.
E qui, se permettete, per farlo desidero aiutarvi semplicemente (appunto quale boccata d’aria buona) rievocando la figura di un uomo, di un fervente cattolico, ma soprattutto di un insigne musicista del quale, giusto in questi giorni, ricorre il 150° dalla nascita.
Parlo di Agostino Donini, dunque, e lasciate che ve lo presenti e ve ne parli seppure per sommi capi.
Nacque a Verolanuova (Brescia) il 22 aprile 1874 e rimase, ancora fanciullo, privo dell’affetto e della vicinanza dei genitori: la vita gli si presentò quindi come un arduo scoglio da affrontare, frangente che tuttavia non gli impedì di dedicarsi a quella educazione musicale che egli aveva intuito essere la sua strada.
Al Conservatorio di Milano, all’epoca sotto la guida di valenti maestri egli rivelò la sua spiccata propensione per la musica sacra, diplomandosi prima in composizione e in organo e divenendo altresì nel 1900 docente di armonia, contrappunto e fuga.
Subito le doti di Agostino Donini, dopo un paio di anni trascorsi ancora a Milano onde perfezionare la propria preparazione tecnica, hanno modo di farsi apprezzare in quel di Loreto ove nel 1902 viene nominato vicedirettore della Cappella della Santa Casa, ma, come spesso accade, incomprensioni e difficoltà poi sopravvenute nei confronti del direttore della Cappella, Giovanni Tebaldini, lo convinsero ‘a cambiare aria’.
Così, nel 1909 il M° Donini, bresciano, realizza la propria più alta aspirazione divenendo direttore della Cappella di S. Maria Maggiore di Bergamo.
Qui egli visse, anche sotto il profilo degli affetti famigliari (circondato dai suoi quattro figli e dall’amata consorte), il periodo più intenso e felice della sua vita.
Sono molte le vicende che accompagnano il lungo soggiorno ‘bergamasco’ del Maestro, ma, per ragioni di spazio, dobbiamo sorvolarle quasi tutte, sottolineando solo il fatto che la sua arte, ‘sfortunatamente’, dovette competere con il contemporaneo ma ben più celebre ed ammirato don Lorenzo Perosi, genio della musica sacra, che proprio negli anni di attività del Donini raggiungeva l’apice del successo e della fama.
Della produzione musicale di Donini tuttavia, estimatori, studiosi e critici del tempo espressero addirittura giudizi e valutazioni tali da farla ritenere, a volte, ‘più costruita, più raffinata e profonda’ rispetto a quella di Perosi (che era sacerdote), tanto è vero che l’afflato di alcune tra le creazioni ‘doniniane’ più note, la “Messa in onore di S. Agostino” per esempio, la “Missa Defunctorum Filiis Patriae inclitis, le “Sette Parole di Nostro Signore”, la cantata “I fuochi di Loreto”, la Messa “Tu es Sacerdos” soprattutto, composta in occasione della ordinazione sacerdotale del figlio Francesco, appunto, raggiungono vette di fede, religiosità e devota ispirazione non seconde a nessuno: lo stesso si può dire per la Messa funebre “Patri Pauperum”, l’”Inno dei Congressi Eucaristici Nazionali” e una serie di Mottetti costituenti essi stessi dei piccoli gioielli.
Ma la conclusione della sua attività di musicista e forse del suo stesso amore alla vita, in Donini, avvennero in modo subitaneo e drammatico, causa il concatenarsi di mutamenti nel destino di un uomo che spesso travolgono anche le volontà apparentemente le più salde e marcate: nel febbraio del 1934 infatti moriva improvvisamente il figlio don Francesco (poco tempo prima era morta la figlia Rosina), quel figlio da soli sei anni ordinato sacerdote e nei confronti del quale egli sentiva una particolare affinità di carattere.
Il conseguente rinserrarsi dell’uomo, oltre che del musicista, già caratterialmente schivo e riservato lo porta ad un generale distacco e disinteresse, anche nei confronti di quella musica, di quell’arte che aveva sempre costituito lo scopo della sua vita la quale si spense, repentinamente, l’8 febbraio 1937.
Furono proprio due suoi ex allievi, Alessandro Esposito e Guido Gambarini, poi divenuti tra i più rappresentativi e brillanti esponenti della tradizione musicale bergamasca, ad accompagnarne la cerimonia funebre con l’esecuzione della sua Messa “Patri Pauperum”.

Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo

Traggo queste note informative, amici miei, dalla vasta e minuziosa presentazione che del Donini apparve nelle cronache della città di Bergamo nel lontano 1987, in occasione, appunto, del cinquantesimo dalla sua scomparsa, occasione che servì per ricordare, rimembrare e pure degnamente celebrare la memoria di questo grande bresciano che tanto aveva onorato la nostra Città.
Quindi ho pensato che essendo ancora oggi in itinere quella specie di proseguimento di quell’evento straordinario che è stato Bergamo-Brescia Capitali della Cultura Italiana 2023, nell’ottica di iniziative che possono esserne considerate (e finanziate nel corso di questo 2024) un prolungamento, ebbene, quanto sarebbe bello e auspicabile, anzi dovuto, che di un tal uomo, Maestro, bresciano di origine ma bergamasco di adozione e che tanto ha onorato la nostra Città, qualcuno tra coloro che ‘possono’ prenda l’iniziativa, minima, di un grande concerto rievocativo con al centro alcune delle sue più significative composizioni.
Il costo per la realizzazione di un tale evento musicale è lecito prevederlo contenuto e comunque in coerenza con l’obiettivo “Crescere insieme” delineato nel dossier BgBs23 pubblicato recentemente sul sito stesso del Comune di Bergamo: e pure Brescia, in partenariato, potrebbe beneficiarne e farne parte.
Dovrebbe essere, naturalmente, la nostra Basilica di S. Maria Maggiore il luogo più ‘adatto’ per il concerto rievocativo di cui sopra, quella stessa Basilica che nei fasti gloriosi della sua storia musicale annovera ‘giganti’ che rispondevano al nome di Franchino Gaffurio, Gaspare de Albertis, Tarquinio Merula, G. Simone Mayr, Amilcare Ponchielli, Guglielmo Mattioli: e Agostino Donini, appunto.
E Mons. Giuseppe Pedemonti, ancora.
Ma qui mi fermo, amici e lettori miei: questa era la pausa, la boccata d’aria buona cui accennavo all’inizio.
Spero non siate delusi.
Soprattutto speriamo che Bergamo e la sua Amm.ne Comunale, la Diocesi e la sua Curia, le Associazioni Culturali e Musicali, i Centri decisionali insomma ‘prendano per il verso giusto’ quanto sopra suggerito e magari lo ritengano degno di considerazione… anche perché un 150°… non è ricorrenza da lasciarsi sfuggire!

Ah, dimenticavo: questo 2024 è pure l’anno centenario dalla nascita di Mons. Egidio Corbetta, mitico Direttore del Coro dell’Immacolata. Ma questa è un’altra storia…