31 marzo, 2020

Coronavirus...e dintorni

Cari amici e cari lettori miei,
innanzitutto spero che stiate tutti bene, voi e i vostri famigliari, e in più mi auguro che le estreme e draconiane imposizioni che il ‘patrio governo di Giuseppi’ ci ha imposto (Coronavirus imperat), non vi abbiano impedito, comunque, di godere di alcune inconsuete situazioni e condizioni che il tempo, le abitudini e le consuetudini ci avevano fatto dimenticare.
Della serie: quanto è bello stare a casa…e riscoprire e rivalutare anche i semplici rapporti con i propri congiunti. Ma veniamo a noi.
Siamo in guerra, dunque.
Siamo nel pieno di una bufera, quasi catastrofe, di una vera e propria pandemia virale denominata “Coronavirus o Covid-19” che ci sta letteralmente falcidiando: specie noi anziani, anzi…noi vecchi!
Tuttavia non voglio parlarvi di questo flagello, ora, anche perché sarete già saturi, esauriti e forse anche sconfortati dalla caterva di notizie, di informazioni, di bollettini negativi che ogni giorno TV, giornali, social e quant’altro ci scaricano addosso con il risultato di deprimerci, di avvilirci e demoralizzarci: no, ne abbiamo tutti fin sopra i capelli; siamo quasi ai limiti della umana sopportazione.
Piuttosto desidero confidarmi - con voi - e riflettere un poco e mostrarvi altre angolazioni dalle quali vedere, valutare e trarre considerazioni attorno a questa epidemia che, ahinoi, ormai condiziona tutti: noi italiani, europei, occidentali e popoli del mondo intero.
Alcuni miei pensieri, lo vedrete, ‘voleranno’ di qua e di là, per lo più a livello locale e nazionale, anche europeo, e riguarderanno alcune “cose” sulle quali richiamo la vostra attenzione, la vostra sensibilità e la vostra condivisione, se vorrete: altrimenti me ne farò una ragione.
E tanto per cominciare mi levo il primo sassolino dalla scarpa che, guarda caso, concerne l’atteggiamento della Gerarchia ecclesiastica, ovverosia quello della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), che, in argomento di pandemia si è dimostrata zelante più che mai, realista più del re, facendo proprie e ‘sposando’ (è il caso di dire) incondizionatamente tutte le ‘misure’, le restrizioni e gli impedimenti governativi atti a far sì che le chiese, appunto chiuse per decreto, venissero disertate da tutti, ma pure da coloro che, al contrario, avrebbero desiderato potervi entrare…per una preghiera, un’invocazione, una confessione o un intimo spirituale colloquio.
Possibilità, queste, che pur con tutte le cautele del caso e in ossequio ai divieti di prossimità, di assembramento e conseguente obbligo di uso dei dispositivi sanitari richiesti, avrebbero pur dovuto essere concesse; ma le chiese chiuse, no, santo Iddio, le chiese sprangate, no!
Che ce ne facciamo della Messa o del Rosario “in streaming”, con il prete là, solo, e noi in casa, sul divano con il tablet o lo smartphone in mano. Ma per piacere!
Certo ci vuole la Fede, e un po' di coraggio anche per rivivere ciò che nei secoli, in tempi di calamità, la Chiesa aveva sempre fatto: ci vogliono le Rogazioni, le processioni, le invocazioni, le preghiere… e il prete in testa che supplica “A peste, a fame, a bello libera nos, Domine”.
Ci volevano i preti, col vescovo in testa, con il popolo, con i fedeli ad impetrare “Ut a pestilentiae flagéllo nos liberàre digneris, Te rogamus audi nos!”.
Vedo’ già, a questo punto, qualche risolino, uno scuotimento di testa; ‘sento’ già qualche commento: “…ma Cortesi… ma dove vivi… sei fuori dal tempo…”.
Ebbene, non me ne può ‘tangere’ (eufemismo) di meno: ognuno dica o pensi quello che vuole.
Ma andiamo avanti.
Forse questa non la sapete…tuttavia è storia di questi giorni: a Giulianova Lido (Teramo), splendida città che si affaccia sull’Adriatico, trovasi un magnifico Santuario mariano dedicato alla Madonna dello Splendore, protettrice della città, il cui sindaco, accompagnato da assessori e due o tre parroci, intenzionati ad omaggiare e impetrare dalla loro Madonna protezione e benedizione per la loro comunità, si sono visti fermare e denunciare, dalle solerti ‘forze dell’ordine’, per assembramento e violazione delle norme sulla ‘quarantena’: i commenti li lascio a voi.
E che dire, ancora, di quelle guardie municipali (!) che giorni fa, a Cerveteri (Roma), hanno fatto irruzione in chiesa per troncare, ipso facto, la celebrazione eucaristica che si stava svolgendo e poi stilare verbali, denunce, raccogliere testimonianze e quant’altro.
Della serie: lo Stato c’è e si fa sentire!
Quelle stesse forze dell’ordine, comunque, e guardie municipali che rispetto ad altre e assai più gravi esigenze (per esempio l’impedire, specie nelle grandi città, che delinquenti e ladri di ogni genere si impossessino - dopo scasso - di abitazioni lasciate vuote dai numerosi anziani ricoverati, appunto, per ‘Coronavirus’), quelle stesse forze dell’ordine, dicevamo, in tali frangenti fanno sapere di non poter essere e arrivare dappertutto!
Andiamo avanti comunque, e continuiamo a vederne delle belle.
Perché è quantomeno opinabile, per esempio, discutibile e non edificante il fatto che il quotidiano bergamasco per ‘antonomasia’, quello che fa eco e megafono al tempo stesso ad una sola parte della società bergamasca (ovviamente quella ‘aperta, progressista e benpensante’, quindi escludendo a priori quell’altra, ‘populista, sovranista e reazionaria’), abbia recentemente dedicato, in occasione della morte (a causa del Coronavirus) di don Fausto R., una decina di pagine (!), intere pagine commemorative, rievocative e celebrative (è mancato solo il ‘santo subito!’ ma ci arriveremo presto), per esaltarne il suo apostolato “per gli ultimi e tra gli ultimi”, mentre quasi in contemporanea, ad altro sacerdote pur esso vittima del morbo e che fu “molto vicino ai malati, ai poveri e agli ex carcerati”, ebbene, per don Savino T. invece…nulla, nulla di più che uno striminzito, quasi invisibile trafiletto a piè pagina e nemmeno un cenno di partecipazione al dolore (sul quotidiano di cui sopra, proprietà della Diocesi), da parte della Curia bergamasca: si dirà che don Savino era incardinato in altra Diocesi, è vero, ma era pur sempre sacerdote e pur bergamasco!
Già, ma tutto si spiega se aggiungiamo che era rimasto ‘colpito’ (a suo tempo) dalla personalità e dalle idee di Mons. Lefebvre; che aveva studiato presso il Seminario tradizionale di Ecône, in Svizzera, che portava la talare e celebrava la Messa di sempre.
Della serie: anche per la Gerarchia d’oggi ci sono figli e figliastri!
Ma ora vi debbo lasciare, amici e lettori miei: ci diamo appuntamento tra un po' di giorni, magari per commentare ciò che la ‘crucca’ Ursula von der Leyen e la sua degna compare, la ‘grifagna’ Lagarde (meglio conosciuta come Lagaffe), avranno deciso e deliberato attorno ai destini di noi italiani, spreconi, inaffidabili e mandolinisti.
Nel frattempo però, cari amici e lettori miei, non fatevi suggestionare, abbindolare e confondere più di tanto dai cosiddetti dibattiti di ‘mamma TV’, dai quali sempre, comunque e quantunque imperversano e pontificano, oltre ai soliti tuttologi, altrettanti virologi, epidemiologi, immunologi, infettivologi (e chi più ne ha più ne metta) che, brancolando nel buio, mostrano nient’altro che di essere cordialmente in disaccordo gli uni con gli altri.
State riguardati dunque. E state bene soprattutto.
Alla prossima!

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3 commenti:

Unknown ha detto...

Beh in quanto le chiese chiuse è lungo da spiegare ,ci sono tanti fattori , vede signor Cortesi tutto questo tornando alla chiesa doveva succedere , perché era una chiesa si chiesa ma che chieda ? Una chiesa vuota vuota ,chiesa ma senza Gesù ,un Gesù dimenticato proprio da loro fa quelli che Lui aveva chiamato a pregare a perdonare ,ad aiutare i poveri ,tutti i poveri ,e qui abbiamo visto la differenza ,anche il perdono ,cosa abbiamo visto del perdono ? Perdono chi vogliono loro ,assolvano chi sta nella loro manica ,cosa dire poi del nostro bel Santo Natale ,i canti natalizi ?? I presepi ? Stava sparendo tutto , perché noi dovevano accettare per rispetto degli altri non cristiani ,di altre religioni ,ma noi ? Il rispetto per noi ?? e poi tante altre cose mostruose che sta succedendo nella chiesa ,quella chiesa per cui tanti martiri hanno dato la vita ,ecco Gesù è Tornato ,ha riptrso la Sua Chiesa ,per quanto riguarda le chiede chiuse , è tutto un altro discorso ,anche qui quante cose da dire ,ma mi fermo ,e ora che la Chiesa la Vera Chiesa è tornata a Cristo ,spero che non commettano piuy peccati contro Dio ,o ci potrebbe essere una prossima volta peggiore di questa ,buona serata Cortesi e che Dio abbi Misericordia di tutti gli uomini

Unknown ha detto...

Grazie Cortesi. Sempre attento alle distorsioni nefaste della nostra societa' contorta e utilitaristica
Aldo Pietro Gritti

Giovanna ha detto...

Questa è la lettera che ho inviato, lo scorso 27 marzo, a "L'Eco di Bergamo" e che il quotidiano ha pubblicato due giorni dopo.
Oggi Domenica delle Palme, sapendo che la cittadina chiesa di San Tommaso Apostolo era aperta, sono andata a prendermi una boccata di ossigeno spirituale e a ritirare i rami di ulivo benedetto…

"Ci serve ossigeno, anche per l'anima"; queste le intense e toccanti parole pronunciate, ieri a La7, dal nostro Vescovo.
Stamane, reduce dalle Poste dove ho ritirato una raccomandata, passando da una deserta via XX Settembre e notando la chiesa di Santa Lucia aperta ho avvertito la necessità di prendermi una boccata di questa spirituale aria.
Contemplando in una raccolta e devota solitudine il gruppo statuario della Pietà, che campeggia nel presbiterio, ho pensato allo straziante martirio che attualmente stanno subendo la nostra Bergamo ed il suo territorio.
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”...Dio non ci abbandonerà, ne sono certa !!!
Verrà il giorno in cui, liberati dal crudele flagello del coronavirus, potremo di nuovo riunirci tutti insieme per celebrare il Signore. Io intanto ringrazio di cuore coloro che, come nel caso del tempio di Santa Lucia, seguitano a lasciare aperte ai fedeli le porte delle chiese.
Nell'accomiatarmi dalla casa di Dio, ho notato come si fosse aggiunta la presenza di una anziana intenta a recitare il Rosario. Nella serrata generale dei negozi i tabaccai al momento rimangono aperti; io penso però che la gente, più che delle sigarette, abbia bisogno del Crocifisso...