02 giugno, 2020

Salus civitatis in legibus est

(Cicerone)
Cari amici e lettori miei,
sì, è vero, l’argomento Covid-19 è ancora in testa, è sempre all’ordine del giorno e chissà per quanto tempo ci rimarrà, purtroppo; però non è che intanto nulla d’altro accade, che non ci siano altre cose delle quali sapere e per le quali informarsi, che oggi magari non ci toccano personalmente ma che domani, potrebbe capitare, busseranno alla nostra porta. 
E una di queste cose, tra l’altro fondamentali, è la giustizia: quindi la magistratura, il potere giudiziario e i giudici che lo interpretano, a cui danno corpo e lo vivificano. 
Ed è così importante e così vasto tale argomento, che incide, influisce e condiziona l’umana società; è così basilare, appunto, da essere posto quale potere fondamentale dello Stato, distinto ed indipendente dal potere esecutivo e dal potere legislativo. 
Se ne trae dunque che tutto quanto attiene e concerne la giustizia, leggi, magistratura e quant’altro, agli occhi del popolo, della gente comune, anzi del semplice cittadino abbia, di norma, attorno a sé quasi un’aura di sacralità e di intoccabilità: nel passato, anche il più lontano passato, l’uomo di legge, il giudice, il magistrato, è sempre stato visto e considerato un qualcuno e un qualcosa di più alto, di elevato e superiore. 
Il giudice insomma, a parte quello con la G maiuscola, Dio appunto, Giudice Supremo per antonomasia, di solito è ritenuto, quasi apoditticamente, simbolo di equanimità, di obiettività e di imparzialità: oltre che di serenità di giudizio, appunto. 
Oggi invece…, premettendo la ovvia e scontata e pure obbligata precisazione che non si intende “fare di ogni erba un fascio”, poiché di magistrati onesti, ligi al dovere e giusti, pure ne esistono e magari sono la maggior parte; oggi invece, cari amici e lettori miei, vi siete accorti in che razza di postribolo, di cloaca, di verminaio si è ridotta la ‘democratica, indipendente e costituzionale’ magistratura italiana?! 
Vi siete resi conto, finalmente, che in verità l’Associazione Nazionale Magistrati e soprattutto il Consiglio Superiore della Magistratura sono per lo più ‘poltronifici’ per amici e amici degli amici?; che per identificare e qualificare tali ‘organi superiori’ oggi si usano espressioni quali “mercato delle vacche” e “suk delle nomine”?! 
Va bene che ‘mamma tv’ non vi dice niente al riguardo; va bene che i ‘giornaloni’ non affondano il coltello nella piaga e vi tengono all’oscuro di tutte le “troiate” (altro che “trojan”), che corrono tra gli smartphone dei magistrati di cui sopra; va bene che i ‘social’ e il ‘pensiero unico’ democratico, sinistrorso e antifascista smorzano, attutiscono e insabbiano il tutto in nome e per conto delle sempiterne ‘magnifiche sorti e progressive’, ma, insomma, a questo punto l’allarme lanciamolo tra di noi, organizziamoci, difendiamoci finché siamo ancora in tempo: i nuvoloni si addensano; le avvisaglie minacciano; tuoni, fulmini e saette già incombono su chi, agli occhi di certa magistratura, canta fuori del coro e non è politicamente corretto. 
Se andate sui siti di certe ‘correnti’ della magistratura infatti, cari italiani che ancora pensate alla terzietà e all’indipendenza quali basi e fondamenta dell’azione svolta dal potere giudiziario, ebbene, qualche motivo di preoccupazione e di dubbio vi sorgeranno senz’altro ove leggeste, ad esempio: “…lo schieramento politico del centro-destra è pericoloso (per la democrazia)”; oppure “auspichiamo la creazione di interventi extraistituzionali – magari comunitari – qualora le elezioni vengano vinte da gente non democraticamente affidabile”; oppure ancora “il nostro compito (di corrente) consiste nella ricerca di una politica della magistratura e per la magistratura che sia capace di inserirsi utilmente nella lotta difensiva e offensiva condotta dai movimenti di sinistra nel loro complesso”: e per finire (ma si potrebbe continuare a lungo), come dimenticare quel “resistere, resistere, resistere” proclamato da un procuratore capo a fronte di un governo sgradito?! 
Che schifo, che vomito, che putredine! 
Conclusione, ovvia e scontata: ai miei nemici ci penso io, ma dalla ‘sinistra magistratura’ mi scampi Iddio!

E passiamo ad altro ora, cambiamo argomento cari interlocutori miei, pur saltando… di palo in frasca come si dice. 
Già da tempo infatti desideravo richiamare la vostra attenzione su di un argomento, oggi non in cima ai pensieri di nessuno, che tuttavia è stato, e lo sarà ancora, al centro di dibattiti, di opinioni diverse quando non di accesi diverbi. 
Mi riferisco alla leggenda e al pregiudizio, che dura da lungo tempo, che vuole la Chiesa Cattolica contraria, avversa, nemica della scienza: della serie ‘Chiesa Cattolica versus Galileo Galilei’… per capirci meglio. 
Orbene, per smentire tale ‘credo’, tale diceria si potrebbe dire, non mancano argomentazioni, dati di fatto, prove inconfutabili, ma, per ragioni di spazio e per non annoiarvi, cari amici e lettori miei, mi limiterò, per l’occorrenza, a stilare un semplice elenco alla lettura del quale vi prego di porre la massima attenzione. 
Dunque, vediamo un po’, e registriamo che: 
San Beda il venerabile (674-735), fu un monaco inglese autore di uno studio sapiente sulle maree. 
Guido d’Arezzo, benedettino (990-1050), fu inventore delle note musicali e della notazione musicale moderna. 
S.Alberto Magno, domenicano, tedesco, (1193-1280), dominò tutta la scienza del suo tempo. 
Ruggero Bacone, francescano, inglese (1214-1294), enunciò i principi della scienza sperimentale fin dal 13° secolo. 
Niccolò Copernico, canonico, polacco (1473-1543), fu astronomo geniale, assertore, molto prima di Galileo, del movimento della terra attorno al sole. 
Cristoforo Scheiner, gesuita, tedesco (1575-1650), misurò il periodo di rotazione del sole e scoprì le macchie solari. 
Marin Mersenne, dell’Ordine dei minimi, francese (1588-1648), studiò l’acustica e si applicò alla balistica. 
Francesco Maria Grimaldi, gesuita, italiano (1618-1663), scoprì la rifrazione della luce. 
Niels Steensen, sacerdote danese (1638-1686), è considerato il ‘padre’ della geologia. 
Ruggero Giuseppe Boscovich, gesuita, dàlmata (1711-1787), fu matematico grande tra i grandi. 
Gregorio Mendel, agostiniano, austriaco (1822-1884), fondò la genetica enunziando le leggi della ereditarietà. 
Jean-Pierre Rousselot, canonico, francese (1846-1924), occupò la prima cattedra di fonetica sperimentale al Collegio di Francia. 
Georges-Henri Lemaitre, canonico, belga (1894-1966), fu uno dei più importanti cosmologi del 20° secolo. 
Che ne dite, cari amici e lettori miei?: elenco interessante, vero?! 
Incompleto tuttavia, perché altri e numerosi sono i nomi di scienziati (nel contempo uomini di Santa Madre Chiesa), che avremmo potuto aggiungere a quanto sopra, elenco bastevole comunque, ad abundantiam, a smentire e a confutare le menzogne, le falsità, le bubbole che illuministi e razionalisti della peggiore specie hanno diffuso - e ancora lo fanno - ‘dipingendo’ la Chiesa Cattolica nemica del progresso, della tecnica e della scienza in senso lato. 
Balle! La Chiesa, nei secoli, quando era Una, Santa, Cattolica, Apostolica e Romana, nei fatti è sempre stata elemento fautore e munifico promotore, oltre che della scienza e della ricerca, altresì della musica, della pittura, della scultura, dell’architettura e di ogni altra vera arte. 
Della Bellezza insomma! 
Guido d'Arezzo

Nessun commento: