Cari amici e lettori miei,
ormai siamo nella stagione estiva, meteorologicamente parlando, con tutte le belle e buone cose che ne derivano: sole, caldo, vacanze, ferie, mare, montagna, giornate lunghe, voglia di andare, viaggi e… fine definitiva, forse, di quei dispotici e cervellotici provvedimenti legislativi e governativi che, causa Covid, ci hanno per lunghi mesi impediti, imprigionati e condizionati.
Il peggio, dicono, dovrebbe essere alle nostre spalle… almeno speriamo, ma nel frattempo l’opera di rimbecillimento, di lavaggio del cervello e offuscamento delle genti, dei popoli, di noi tutti insomma continua incessante, subdola e pervasiva come non mai, allo scopo di smantellare e abbattere fortificazioni e difese che sino a non molto tempo fa sembravano inattaccabili e inespugnabili.
E i segni di arresa, di remissività, l’essersi dati per vinti insomma aumentano a tal punto, giorno dopo giorno, da far pensare che il cosiddetto politicamente corretto, il pensiero unico e l’intruppamento generalizzato siano ormai un fatto compiuto. Ma spieghiamoci meglio.
La cancellazione di madre e padre con ‘genitore 1 e genitore 2’ per esempio è già avvenuta in diverse scuole e altri ambiti, e appare quasi come cosa da nulla se confrontata con altre ‘operazioni’ che nel frattempo, su scala mondiale, hanno lanciato i veri nuovi ‘padroni del mondo’, sicché l’annacquare maschi e femmine nel mare indistinto della ideologia ‘gender’ (per la quale essere uomo o donna è un’opinione come altre e non il dato di natura fondamentale) ci ficca, dritti dritti, in un nuovo dogma.
Uno dei tanti nuovi dogma.
Ci sarebbe da ridere ove non fosse giusto piangere: la Chiesa d’oggi, quella originata dal Concilio Vaticano II, ha permesso (anzi contribuendovi assai), che fosse fatto strame dei secolari dogmi di fede (in primis quello dell’Extra ecclesiam nulla salus) e nulla dice e nulla oppone ai ‘nuovi dogmi’, vere e autentiche bestemmie, che il mondo odierno, potentati, dominazioni ed egemonie impongono con ogni mezzo e in ogni luogo e in ogni momento.
Per questo il ‘pensiero nuovo’ già consente e consentirà ove non addirittura obbligherà a definire la propria identità di genere in molti modi diversi; negli spazi ove fino a ieri stavano scritti solo maschio o femmina infatti ora si potrà fare una scelta ‘personalizzata’: intersessuale, agender, bigender, fluido, neutro, trans, pure femminiello e chi più ne ha più ne metta.
Povero mondo, povera umanità, come ti hanno ridotta!
Certo, a noi che siamo radicati nella realtà delle cose, che siamo ‘affezionati’ alla normalità (parola assai adeguata e necessaria), alla natura e alla inviolabilità delle sue leggi ancora pare che, malgrado tutto e tutti continuino a nascere solo bambini e bambine: non a caso la scienza dice che nel Dna di ognuno sta scritto che si è maschi oppure femmine: e anche se uno si sottopone a un’operazione chirurgica privandosi dei suoi organi genitali il Dna continua a dare il responso originario.
Il Dna dunque parla come la Sacra Scrittura perché la natura è il linguaggio di Dio: si nasce maschi o femmine…; non è questa una opzione cosiddetta culturale che si può decidere arbitrariamente, bensì un dato incontrovertibile.
Il linguaggio simbolico della Bibbia poi rivela anche qualcosa di più profondo: ci spiega infatti che Dio ‘fece la donna’ dalla costola di Adamo dormiente… e qui, amici miei, permettete che mi tolga un poco dall’argomento ‘gender’ su accennato, così affliggente, deprimente e angosciante e rifugiamoci, mettendola in celia, ‘buttandola’ in facezie e arguzie per ritrovare, col sorriso sulle labbra, un poco di serenità.
Dunque vediamo un po’: a detta dei buontemponi Dio creò Adamo prima di Eva perché non voleva essere importunato dai consigli mentre faceva l’uomo; le donne ribattono che Dio prima fece una brutta copia, per prova, poi, visti gli errori fatti fece la ‘bella copia’, cioè la donna. Divertente vero?
C’è pure una storiella che gira secondo la quale Adamo sarebbe andato da Dio per chiedergli: “Signore, perché hai fatto la donna così bella?” E Dio: “affinché tu la amassi”. Adamo replica: “E perché l’hai fatta così stupida?”. Risposta dell’Onnipotente: “affinché lei ami te!”
Battute, facezie, arguzie?! Certamente. Ma è pure l’essenza, la sostanza, il fondamento di quell’infinito, insondabile, vecchio come il mondo ma nel contempo eternamente nuovo rapporto che lega l’uomo alla donna, la donna all’uomo.
Certo ogni uomo, maschio, dovrebbe riflettere sul fatto che nella simbologia biblica Adamo fu tratto dalla terra e dal fango mentre Eva fu tratta dalla parte dell’uomo più vicina al cuore…
C’è un qualcosa di più elevato e generoso nella donna che ha a che fare con la sua capacità maggiore di amare: e la maternità non poteva che essere affidata a lei!
La storia dell’umanità è racchiusa da sempre in questo rapporto tra uomini e donne; rapporto fatto di somiglianza e diversità, di complementarità, passione, carnalità, fascino, amore, incontri e scontri.
Tutto l’evolversi, dalla notte dei tempi, è nato da qui: cosa c’è di più evidente della nostra natura maschile e femminile?!
Del resto tutti, ma proprio tutti siamo nati da questo primordiale e insopprimibile slancio unitivo di un uomo verso una donna e di una donna verso un uomo: “e i due saranno una sola carne”.
Non c’è un solo essere umano, neanche tra i più fanatici sostenitori delle cosiddette teorie del ‘gender’ che non sia nato da un uomo e una donna.
Questo è un fatto, e i fatti sono testardi, inconfutabili: e la Natura è insopprimibile.
Per quanto le ideologie, anche le più aberranti, pretendano di stravolgerla essa è e rimarrà sovrana.
Anche la scienza, dalla fisiologia alla psicologia, dalla biologia alla neurologia ci dice che l’essere maschi e femmine non comporta solo una diversità dell’apparato genitale: è tutto il corpo che è diverso ed è diverso il funzionamento del cervello così come diversa è la psiche.
Le follie del ‘gender’ invece pretendono affermare (e imporre) che la Natura, in quanto fondamento dell’esistenza nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico non esiste e che il ‘genere’ è solo un fatto culturale, una scelta: è evidente che ci si trova di fronte, per farla breve, alla pretesa di abolire la natura umana. Niente di meno.
Pazzesco, folle, demenziale. Se mai s’è dato un caso in cui si può toccar con mano che “Dio toglie il senno a coloro che vuol disperdere”, ebbene, ci siamo pienamente. Non cerchiamo oltre. Caso chiuso!
ormai siamo nella stagione estiva, meteorologicamente parlando, con tutte le belle e buone cose che ne derivano: sole, caldo, vacanze, ferie, mare, montagna, giornate lunghe, voglia di andare, viaggi e… fine definitiva, forse, di quei dispotici e cervellotici provvedimenti legislativi e governativi che, causa Covid, ci hanno per lunghi mesi impediti, imprigionati e condizionati.
Il peggio, dicono, dovrebbe essere alle nostre spalle… almeno speriamo, ma nel frattempo l’opera di rimbecillimento, di lavaggio del cervello e offuscamento delle genti, dei popoli, di noi tutti insomma continua incessante, subdola e pervasiva come non mai, allo scopo di smantellare e abbattere fortificazioni e difese che sino a non molto tempo fa sembravano inattaccabili e inespugnabili.
E i segni di arresa, di remissività, l’essersi dati per vinti insomma aumentano a tal punto, giorno dopo giorno, da far pensare che il cosiddetto politicamente corretto, il pensiero unico e l’intruppamento generalizzato siano ormai un fatto compiuto. Ma spieghiamoci meglio.
La cancellazione di madre e padre con ‘genitore 1 e genitore 2’ per esempio è già avvenuta in diverse scuole e altri ambiti, e appare quasi come cosa da nulla se confrontata con altre ‘operazioni’ che nel frattempo, su scala mondiale, hanno lanciato i veri nuovi ‘padroni del mondo’, sicché l’annacquare maschi e femmine nel mare indistinto della ideologia ‘gender’ (per la quale essere uomo o donna è un’opinione come altre e non il dato di natura fondamentale) ci ficca, dritti dritti, in un nuovo dogma.
Uno dei tanti nuovi dogma.
Ci sarebbe da ridere ove non fosse giusto piangere: la Chiesa d’oggi, quella originata dal Concilio Vaticano II, ha permesso (anzi contribuendovi assai), che fosse fatto strame dei secolari dogmi di fede (in primis quello dell’Extra ecclesiam nulla salus) e nulla dice e nulla oppone ai ‘nuovi dogmi’, vere e autentiche bestemmie, che il mondo odierno, potentati, dominazioni ed egemonie impongono con ogni mezzo e in ogni luogo e in ogni momento.
Per questo il ‘pensiero nuovo’ già consente e consentirà ove non addirittura obbligherà a definire la propria identità di genere in molti modi diversi; negli spazi ove fino a ieri stavano scritti solo maschio o femmina infatti ora si potrà fare una scelta ‘personalizzata’: intersessuale, agender, bigender, fluido, neutro, trans, pure femminiello e chi più ne ha più ne metta.
Povero mondo, povera umanità, come ti hanno ridotta!
Certo, a noi che siamo radicati nella realtà delle cose, che siamo ‘affezionati’ alla normalità (parola assai adeguata e necessaria), alla natura e alla inviolabilità delle sue leggi ancora pare che, malgrado tutto e tutti continuino a nascere solo bambini e bambine: non a caso la scienza dice che nel Dna di ognuno sta scritto che si è maschi oppure femmine: e anche se uno si sottopone a un’operazione chirurgica privandosi dei suoi organi genitali il Dna continua a dare il responso originario.
Il Dna dunque parla come la Sacra Scrittura perché la natura è il linguaggio di Dio: si nasce maschi o femmine…; non è questa una opzione cosiddetta culturale che si può decidere arbitrariamente, bensì un dato incontrovertibile.
Il linguaggio simbolico della Bibbia poi rivela anche qualcosa di più profondo: ci spiega infatti che Dio ‘fece la donna’ dalla costola di Adamo dormiente… e qui, amici miei, permettete che mi tolga un poco dall’argomento ‘gender’ su accennato, così affliggente, deprimente e angosciante e rifugiamoci, mettendola in celia, ‘buttandola’ in facezie e arguzie per ritrovare, col sorriso sulle labbra, un poco di serenità.
Dunque vediamo un po’: a detta dei buontemponi Dio creò Adamo prima di Eva perché non voleva essere importunato dai consigli mentre faceva l’uomo; le donne ribattono che Dio prima fece una brutta copia, per prova, poi, visti gli errori fatti fece la ‘bella copia’, cioè la donna. Divertente vero?
C’è pure una storiella che gira secondo la quale Adamo sarebbe andato da Dio per chiedergli: “Signore, perché hai fatto la donna così bella?” E Dio: “affinché tu la amassi”. Adamo replica: “E perché l’hai fatta così stupida?”. Risposta dell’Onnipotente: “affinché lei ami te!”
Battute, facezie, arguzie?! Certamente. Ma è pure l’essenza, la sostanza, il fondamento di quell’infinito, insondabile, vecchio come il mondo ma nel contempo eternamente nuovo rapporto che lega l’uomo alla donna, la donna all’uomo.
Certo ogni uomo, maschio, dovrebbe riflettere sul fatto che nella simbologia biblica Adamo fu tratto dalla terra e dal fango mentre Eva fu tratta dalla parte dell’uomo più vicina al cuore…
C’è un qualcosa di più elevato e generoso nella donna che ha a che fare con la sua capacità maggiore di amare: e la maternità non poteva che essere affidata a lei!
La storia dell’umanità è racchiusa da sempre in questo rapporto tra uomini e donne; rapporto fatto di somiglianza e diversità, di complementarità, passione, carnalità, fascino, amore, incontri e scontri.
Tutto l’evolversi, dalla notte dei tempi, è nato da qui: cosa c’è di più evidente della nostra natura maschile e femminile?!
Del resto tutti, ma proprio tutti siamo nati da questo primordiale e insopprimibile slancio unitivo di un uomo verso una donna e di una donna verso un uomo: “e i due saranno una sola carne”.
Non c’è un solo essere umano, neanche tra i più fanatici sostenitori delle cosiddette teorie del ‘gender’ che non sia nato da un uomo e una donna.
Questo è un fatto, e i fatti sono testardi, inconfutabili: e la Natura è insopprimibile.
Per quanto le ideologie, anche le più aberranti, pretendano di stravolgerla essa è e rimarrà sovrana.
Anche la scienza, dalla fisiologia alla psicologia, dalla biologia alla neurologia ci dice che l’essere maschi e femmine non comporta solo una diversità dell’apparato genitale: è tutto il corpo che è diverso ed è diverso il funzionamento del cervello così come diversa è la psiche.
Le follie del ‘gender’ invece pretendono affermare (e imporre) che la Natura, in quanto fondamento dell’esistenza nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico non esiste e che il ‘genere’ è solo un fatto culturale, una scelta: è evidente che ci si trova di fronte, per farla breve, alla pretesa di abolire la natura umana. Niente di meno.
Pazzesco, folle, demenziale. Se mai s’è dato un caso in cui si può toccar con mano che “Dio toglie il senno a coloro che vuol disperdere”, ebbene, ci siamo pienamente. Non cerchiamo oltre. Caso chiuso!
Inizialmente sorto tra i cosiddetti salotti buoni, ove la puzzetta sotto il naso, il sopracciglio inarcato, il dito mignolo arcuato della mano che regge la tazza da the ne avevano fatto un tratto distintivo, noblesse oblige, il Politicamente Corretto è diventato via via linguaggio corrente nel quale le parole acquisiscono una valenza nuova; non contano più per il loro vero significato ma per quanto da esse si evince il chi, il come e il quando e il perché sono state ‘imposte’.
Non c’è spazio per dilungarci in argomento, ma vi rimando, amici miei, per una divertente, ironica e istruttiva lettura al libro-manuale “Gli inganni del politicamente corretto” di A. Severino (ed. Bonfirraro). Alcuni esempi:
Accoglienza: ipocrisia per legittimare l’invasione e disporre così di manodopera da sfruttare a basso costo.
Afrofobia: la colpa di criticare la politica dei porti aperti. L’Europarlamento ne vuol fare un reato.
Black lives matter: la vita dei neri conta, quella dei bianchi non conta un c…o!
Ce lo chiede l’Europa: motto che sintetizza la nostra obbedienza al dio laico chiamato UE.
Diritti: in nome di essi è lecito pretendere tutto fuor che assolvere ai propri doveri.
Educazione all’affettività: nome in codice per definire l’indottrinamento ‘gender’.
Famiglia: al singolare è termine fascista, al plurale termine ‘arcobaleno’ e quindi lodevole.
Fascista: chiunque non la pensi come gli antifascisti, che si sono inventati la minaccia fascista.
Integrazione: tentativo utopistico di assimilare chi non vuole essere integrato perché integralista.
Maschilismo: malattia di cui è affetto chi osa dire che non tutti i maschi sono orchi.
Pensioni (ci pagano le): gli immigrati. Senza di loro addio Inps.
Ponti: cosa buona in quanto opposta ai muri.
Razzista: chi riconosce la necessità dei confini e quindi va confinato tra i soggetti pericolosi.
Sessista: chi è convinto che il maschio sia maschio e la femmina sia femmina.
Tolleranza: parola usata da chi è intollerante verso chi ragiona con la propria testa.
Violenza di genere: pratica attribuita a prescindere al maschio, creatura degenere.
Zingaretti: fratello di Montalbano che, in nome del politicamente corretto cambierà il nome in Piccoli Rom.
E così via.
Non c’è spazio per dilungarci in argomento, ma vi rimando, amici miei, per una divertente, ironica e istruttiva lettura al libro-manuale “Gli inganni del politicamente corretto” di A. Severino (ed. Bonfirraro). Alcuni esempi:
Accoglienza: ipocrisia per legittimare l’invasione e disporre così di manodopera da sfruttare a basso costo.
Afrofobia: la colpa di criticare la politica dei porti aperti. L’Europarlamento ne vuol fare un reato.
Black lives matter: la vita dei neri conta, quella dei bianchi non conta un c…o!
Ce lo chiede l’Europa: motto che sintetizza la nostra obbedienza al dio laico chiamato UE.
Diritti: in nome di essi è lecito pretendere tutto fuor che assolvere ai propri doveri.
Educazione all’affettività: nome in codice per definire l’indottrinamento ‘gender’.
Famiglia: al singolare è termine fascista, al plurale termine ‘arcobaleno’ e quindi lodevole.
Fascista: chiunque non la pensi come gli antifascisti, che si sono inventati la minaccia fascista.
Integrazione: tentativo utopistico di assimilare chi non vuole essere integrato perché integralista.
Maschilismo: malattia di cui è affetto chi osa dire che non tutti i maschi sono orchi.
Pensioni (ci pagano le): gli immigrati. Senza di loro addio Inps.
Ponti: cosa buona in quanto opposta ai muri.
Razzista: chi riconosce la necessità dei confini e quindi va confinato tra i soggetti pericolosi.
Sessista: chi è convinto che il maschio sia maschio e la femmina sia femmina.
Tolleranza: parola usata da chi è intollerante verso chi ragiona con la propria testa.
Violenza di genere: pratica attribuita a prescindere al maschio, creatura degenere.
Zingaretti: fratello di Montalbano che, in nome del politicamente corretto cambierà il nome in Piccoli Rom.
E così via.
Alla prossima!


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