la
situazione è grave ma non è seria… come già disse qualcuno.
La
nostra beneamata Italia, ormai da tempo, sprofonda sempre più nella confusione,
nel timore e nell’incertezza.
E
nella sfiducia. Verso una classe politica generalmente scadente, clientelare e
disinteressata nei confronti dei tanti, tantissimi problemi che ogni giorno
assillano e preoccupano noi italiani, cittadini di quella che fu una Patria ma
che ormai non è altro che un Paese allo sbando, vilipeso e invaso e minacciato
dalle multi “etnie”, dalle multi “culture” e dalle multi “religiosità”.
Niente
paura comunque: a fugare i timori, a sciogliere le incertezze e a farci intravvedere
un luminoso e promettente futuro ci stanno pensando le ‘sardine’, che a decine
e centinaia di migliaia ormai sguazzano nell’italico mare promettendo il “sol
dell’avvenire” e vaticinando “le magnifiche sorti e progressive”.
Così
come fecero, una decina di anni fa, le cosiddette “5 stelle”, gli incazzati
delle piazze, gli ideatori e i cultori del “vaffanculo” a prescindere, i
sostenitori del nuovo ed ‘onesto’ modo di governare: che poi, invece, a livello
comunale, regionale e nazionale hanno rivelato incapacità, inefficienza e
incompetenza in quantità industriale.
Destinati
comunque a sparire però (appena gli elettori lo potranno fare), dal panorama
politico italiano: nel frattempo, tuttavia, ahinoi, le oramai illanguidite “5
stelle” imperversano e procurano danni a non finire, al pari di un tornado di
oltreoceano e di un tifone d’estremo oriente: non tralasciando di rendersi
ridicoli, oltre che a rivelarsi lustrascarpe ad uso e consumo del Potere,
arruffianati così come sono ed accucciati al più bolso e antistorico
antifascismo come e anche più delle cariatidi targate ANPI, i partigiani che
ancora aspettano “a da venì Baffone!”
Sicché
la prode e ‘grillina’ Virginia, che di cognome fa Raggi, dopo aver assestato,
nella sua veste di ‘sindaca’ e assieme a tutti i ‘grillini’ di cui si circonda,
colpi finali, mortali e letali alla città di Roma, una volta Caput Mundi,
‘grazie’ ad una incapacità, inettitudine e impreparazione senza paragoni; dopo
aver ridotto la nostra Capitale, in oltre tre anni di mala amministrazione
senza precedenti, alla Città più sporca, insicura e degradata non solo d’Italia
ma dell’intero Occidente, ebbene, che s’inventa la ‘sindaca’ Raggi per
risollevarsi un poco (si fa per dire) agli occhi degli infelici cittadini romani
schiacciati dalla sua nullità?
S’inventa,
(che genio!), per risollevare il suo infimo indice di gradimento, la necessità
di tenere eliminati dalla toponomastica
di Roma i nomi “fascisti”!
Un
po' di cronistoria.
Dopo
una serie infinita di tentativi il gruppo consiliare di Roma di Fratelli
d’Italia, poco tempo fa, era riuscito ad ottenere il voto favorevole ad una
propria mozione intesa alla intitolazione di una via a Giorgio Almirante,
grande politico, grande Italiano, grande oratore: ma la ‘sindaca’ Raggi,
stralunata, dopo mezzanotte si è imposta con un’altra mozione che vieta,
appunto, l’intitolazione di strade a esponenti del Fascismo.
In
effetti Almirante fu segretario di redazione de “La difesa della razza”,
periodico fascista su cui però scrissero anche i fascistissimi Eugenio Scalfari
e Giorgio Bocca, rivelatisi in seguito ‘artisti’ nell’arte dei voltagabbana.
Insomma,
tutto da rifare: eppure la mozione pro Almirante l’avevano votata tutti
(compresi i ‘grillini’ ed esclusi i ‘piddini’ che non c’erano, come la Raggi),
ma senza fare i conti con i gruppi di pressione.
Marcia
indietro dunque. “Gli è tutto da rifare…”come dicono in Toscana.
Che
squallore però, che miseria, che prostituzione!
Meretricio
che fa il pari con quello di Chiara Appendino, pur essa ‘grillina’ e ‘sindaca’
di Torino, che in collaborazione con l’Università e l’Ente Turismo torinesi, in
vista del terzo Forum della finanza Islamica che appunto si svolgerà nella
città sabauda il 6 e 7 marzo 2020, si è posta un ‘ambizioso’ obiettivo da
realizzare: far diventare al più presto gli alberghi e i ristoranti della città
“Halal Friendly”, cioè in linea e rispettosi dei sacri precetti musulmani: che
in sostanza vuol dire cibo che rispetti i divieti islamici della Shari’a, una
copia del Corano nel comodino di ogni stanza d’hotel e frigobar con niente
alcolici; in più, prodotti per il corpo certificati “halal”, indicazione delle
sale di preghiera più vicine e direzionate verso La Mecca per adempiere al
momento rituale della preghiera.
Et
voilà! Queste le “priorità di Torino” per i prossimi tempi: vadano pure in
secondo o terzo piano le esigenze, le necessità e le urgenze dei propri
concittadini, quei torinesi che vedono l’inesorabile e inarrestabile degrado
odierno di quella che fu la loro grande Città, un tempo regale, capitale, con
un glorioso passato alle spalle.
Quella
città che fu fatta grande, tra gli altri, da personaggi quali Maria Cristina di
Francia, Giovanni Battista Beccaria, Pietro Micca, Edmondo de Amicis,
Costantino Nigra, Silvio Pellico, Giuseppe Cottolengo, Giuseppe Allamano,
Giovanni Bosco e tanti, tanti altri, oggi diventa, grazie alla ‘sindaca
grillina’ una città sempre più a misura d’islam, così come prevedono i sacri
dettami della “decrescita felice”, sognati, elaborati e, ahinoi, purtroppo
realizzati o realizzandi dai sacerdoti e dalle sacerdotesse del M5S!
Povera
Torino! Come ti sei ridotta!
Grazie
per l’attenzione, gentili italiani miei lettori: alla prossima!

2 commenti:
Di anti-fascismo si riempiono la bocca coloro che non hanno argomentazioni vere da proporre, o che non hanno giustificazioni per i loro errori madornali e le mancanze abissali in tema di progettualità.
A me sta storia ha un po' stancato, cioè pronuncia la parola magica " anti- fascismo" e in men che non si dica sei un'eroe, balzi alla ribalta e sei indicato come un esempio da seguire.... ( leggasi Pizzarotti a Parma).
C'è da aspettarsi che un domani a un colloquio di lavoro ti chiedano: sei fascista o anti-fascista ?..... metti la crocetta e poi valutiamo.....
Siamo seri dai.....
Ben detto, con libertà e ironia ma la fotografia stampa l'immagine precisa di una marcescente realtà. Gigi Carelli
Posta un commento